Francesco Pio Esposito: “Abbiamo dimostrato che se ci viene data la possibilità, possiamo fare molto bene”

Mykonos? Ibiza? Formentera? No, grazie, il neomaggiorenne Francesco Pio Esposito – attaccante della Primavera dell’Inter, ma originario di Castellammare di Stabia come i suoi fratelli Salvatore e Sebastiano – ha trascorso le sue vacanze estive tra Argentina e Malta, praticamente sempre in ritiro. Prima il Mondiale Under 20, poi l’Europeo Under 19. Argento al Mondiale Under 20, oro all’Europeo Under 19 che si è concluso domenica sera con la vittoria in finale contro il Portogallo.
Il modo più bello per cancellare l’amaro in bocca della sconfitta al Mondiale contro l’Uruguay?
«Con l’Under 20 abbiamo fatto un percorso incredibile. Al Mondiale partecipano i migliori, le nazionali più forti e i giocatori più forti del Mondo, e noi siamo arrivati tra le prime due. Mi sembra già un grandissimo risultato ma ammetto che quella sconfitta mi ha fatto venire ancora più voglia di vincere con la maglia dell’Under 19».
Già a giugno sapeva del doppio impegno?
«Sì, mi ero preparato per questa possibilità».
E allora niente vacanze?
«Non fa niente. Una convocazione da parte della Nazionale non si rifiuta mai».
Ha appena 18, qualche rimpianto per un’età che non tornerà più?
«Più che altro sono contento di aver ripagato i sacrifici per una bellissima causa: ho partecipato a due competizioni importanti».
E soprattutto ha vinto: è diventato campione d’Europa.
«È vero, i 18 anni non tornano più, però di sicuro di tempo per fare le vacanze ne avrò ancora molto nella mia vita, mentre competizioni come queste non si giocano tutti i giorni. Capitano solo a volte e riuscirne a fare due nel giro di un mese è una cosa che mi rende molto orgoglioso».
E allora veniamo alla festa dopo la vittoria contro il Portogallo.
«La festa è stata incredibile. Ci siamo divertiti molto e abbiamo festeggiato tutti insieme, anche con lo staff e i fisioterapisti. Perché non si vince solo in campo, non vincono solo i calciatori: non saremmo arrivati così in alto senza l’aiuto da parte di chi lavora dietro le quinte».
La festa della squadra ce l’ha detta, mentre la festa di Francesco Pio qual è stata?
«Un po’ caotica, ma non per questo meno bella».
Perché?
«Il primo messaggio l’ho ricevuto dai miei fratelli Salvatore e Sebastiano che sono in ritiro con le loro squadre. Mi hanno videochiamato mentre ero in campo quindi non si sentiva niente di quello che dicevamo perché c’era un caos pazzesco, ma è stato bellissimo. Poi ho parlato anche con i miei genitori».
Salvatore e Sebastiano saranno al centro del mercato quest’estate: lei ha detto già più volte di voler imparare a calciare come loro due, ma intanto ha già qualcosa in più…
«Sì, questa medaglia che porto al collo e che mi rende così orgoglioso».
Cosa rappresenta per lei la vittoria di questo Europeo Under 19?
«È un’emozione che non avevo mai provato in vita mia e ancora non riesco nemmeno a spiegarmelo. È stato incredibile e non ho ancora realizzato cosa abbiamo fatto».
E invece cosa rappresenta per il calcio italiano questo successo?
«Che i giovani italiani ci sono e hanno tanta voglia di dimostrare ed emergere».
Ovvero?
«Abbiamo dimostrato che se ci viene data la possibilità possiamo fare molto bene. Abbiamo giocato contro avversari, magari della Spagna o del Portogallo, che hanno già collezionato tante presenze nelle loro prime squadre, mentre con noi tanti giocatori che erano di Primavera 1. Eppure siamo riusciti a batterli. Abbiamo dimostrato che siamo forti».
Il segreto di questa Nazionale targata Bollini?
«Siamo una famiglia e questa famiglia mi lascia un ricordo bellissimo. Sono stati 15 giorni fantastici e mi sono trovato davvero bene con tutti. Credo davvero che non poteva finire diversamente».
Ora però ci dica la verità: un po’ di vacanza se la concede?
«Penso che farò almeno una settimana di vacanza: nella mia Castellamare di Stabia con la mia famiglia».

 

Fonte: Il Mattino

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