Victor Osimhen è partito da Napoli a fine campionato e dopo aver aiutato la squadra a suon di gol a scacciare un incubo e a realizzare un sogno dopo 33 anni di attesa frenetica, ha regalato alla Nigeria la qualificazione alla prossima Coppa D’Africa. In programma dal 13 gennaio al primo febbraio in Costa d’Avorio: sembra un’eternità, in realtà è dietro l’angolo. Un po’ come la scadenza del suo contratto: 30 giugno 2025. Due anni. Che poi, considerando le norme sullo svincolo, sono anche meno: ma questo è un aspetto che, ragionando un po’ con la logica e le deduzioni, non riguarderà questa storia. Non dovrebbe, no. Il Napoli e il suo manager, Roberto Calenda, nel frattempo trattano. Da un po’. Ma la questione non si è ancora sbloccata: non c’è accordo tra le parti, non è un segreto per nessuno, ma neanche polemica. Non ci sono guerre in atto, però distanza sì: sull’ingaggio, sulle proporzioni con la valutazione del suo cartellino individuata da De Laurentiis in 200 milioni (il famoso duecentino, per citarlo), sull’eventuale valore dell’eventuale clausola rescissoria. Osi, comunque, arriverà oggi. E se le cose si metteranno in un certo modo, ovviamente, non è escluso che nei prossimi giorni possa scalare le Dolomiti anche Calenda: un po’ il discorso che vale per Zielinski e Bolek, il suo agente. Tutto normale: il Napoli ha in dote il centravanti del momento, il meglio d’Europa insieme con Haaland, e la storia del rinnovo fa rumore. Inevitabile. Proprio come le indiscrezioni sulla corte che tanti club gli hanno fatto da maggio – magari da marzo o aprile – prima di sbattere contro il muro costruito dal duecentino di Adl. Proprio come le parole di Victor, il lato romantico di una storia di mercato: la dichiarazione d’amore per il Napoli firmata dalla Nigeria in piena bagarre e poi confermata a Rudi, al telefono, vale tantissimo. Fonte: CdS