Anche il preparatore atletico del Napoli, Francesco Sinatti, quello che ha collaborato con Sarri e con Spalletti, ha dato le dimissione ed ha lasciato il club azzurro, così come Spalletti, Giuntoli e Formisano. Il Mattino analizza i motivi dell’addio: “Ma, come era chiaro fin dalle prime ore, non poteva accettare il ruolo di vice di Paolo Rongoni. Lui, il ragazzo che ha fatto volare gli azzurri nell’anno del tricolore, che mette al petto (con il medico Canonico) il record dei pochi infortuni muscolari, quando ha capito che la gerarchia era esattamente quella definita dalla logica (se un allenatore nuovo porta un preparatore atletico nuovo, ovvio che sia lui il capo) ha chiamato l’ad Chiavelli e ha chiesto di non partire per il ritiro. Con che faccia parlare con Kvara, Lobotka, Di Lorenzo e compagnia? Cosa rispondere ai giocatori per cui è stato un punto di riferimento per due anni, visto che metodi e modalità di allenamento saranno definiti da un altro preparatore? Ed è questo imbarazzo che lo ha spinto a girare pagina. De Laurentiis avrebbe potuto blindarlo, chiedere a Garcia di evitare di assumere un altro preparatore atletico. Non lo ha fatto, la prova che il tecnico francese ha carta bianca. In queste ore c’è il pressing della società che vorrebbe che Sinatti cambiasse idea. Poteva restare per godersi un altro anno di contratto. Ma ha detto di no. E così il toscano non ha preso l’aereo per Verona e non è partito per il Trentino”.