Caira: “Scetticismo su Garcia? Va conservato ottimismo e realismo”

Le parole dell'ex direttore sportivo della Roma
A 1 Football Club, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefano Caira, ex direttore sportivo della Roma: “Rudi Garcia? È facile essere scettici dopo un risultato come quello raggiunto dal Napoli. Qualsiasi cambiamento comporta scetticismo, ma va conservato l’ottimismo ed il realismo. Il gruppo squadra è fondamentalmente lo stesso, e Garcia è un ottimo allenatore, bravissimo nella gestione dello spogliatoio, pacato e capace di farsi valere quando serve. È un tecnico sicuramente diverso da Spalletti, ma essere addirittura scettici. Quando arrivi in una società importante come il Napoli, che non ha vinto ma stravinto, indubbiamente non è facile. Tuttavia, credo che il filo conduttore sia la società. Starà al tecnico garantire il contributo decisivo. Sono in molti ad essere disfattisti ma, se il disfattismo deve essere quello dello scorso anno ben venga. Ibanez è un giocatore molto richiesto. Ha avuto anche delle proposte importanti dalla Premier dove, però, il calciatore non è voluto andare. Molto dipenderà dalle situazioni di mercato della Roma, Ibanez è uno di quei calciatori sacrificabili per motivi economici. Dal punto di vista tecnico il club giallorosso vorrebbe ancora puntare su quella che è ritenuta una pedina di valore, ma potrebbe essere ceduto per esigenze finanziarie. Dybala, a Roma, si trova non bene ma di più. Il Chelsea è una squadra indubbiamente importantissima, ma non dobbiamo dimenticarci che il prossimo anno giocherà soltanto la Premier. L’argentino, in un’età ormai matura, ha l’opportunità di rimanere a Roma con un allenatore che punta su di lui. Mourinho sarebbe capace di andare via da Roma il giorno dopo l’addio di Dybala… La dieci a Paulo? Sarebbe assolutamente meritata. Si parla del minutaggio, ma è la qualità della presenza che fa la differenza. D’altronde, le ultime due stagioni di Totti hanno raccontato di un calciatore che è riuscito a fare la differenza anche solo in dieci minuti. La sua qualità garantisce maggiore disimpegno anche da parte dei compagni, e riesce a fare la differenza in campo. Le parole di Giuntoli? Cosa vi devo dire (ride n.d.r). Io sono sempre stato un grandissimo imparziale, pur dicendo sempre quel che penso. Sono arrivato alla Roma pur dichiarando la mia fede calcistica e la mia passione per i giallorossi. Il mio nome è circolato con maggior insistenza per la Lazio, e non avrei rifiutato un’avventura in biancoceleste. Un professionista, d’altronde, è chiamato a garantire il suo lavoro a prescindere dalla propria fede calcistica. Giuntoli ha, infatti, raggiunto risultati incredibili con il Napoli. Vi racconto un aneddoto, eravamo in America con la Nazionale mentre la Roma disputava la finale di Champions contro il Liverpool, sapete chi stava per entrare nel televisore nel vedere la sfida dei giallorossi? Bruno Giordano! Nessuno lo avrebbe mai detto. A me Kilman piace molto“.
Fonte: IlSognoNelCuore.com
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