De Laurentiis parla dei procuratori sportivi: “I calciatori sono prede di agenti famelici”

È un pomeriggio fashion, international. «Itakura? Il mercato giapponese è in cima ai miei pensieri, il problema è trovarne uno che corrisponda al ruolo che bisogna affidargli». Il Napoli sfila dinnanzi al sindaco Manfredi («Aurelio ha realizzato un miracolo: vincere con una società che è un riferimento»), viene celebrato dal presidente della Regione, De Luca, che esalta il messaggio promozionale per la città diffuso dallo scudetto («Siamo passati dal modello-Gomorra al modello-Napoli») e poi va ad adagiarsi nella comfort zone di un pallone, che sa sempre appagare i desideri a cui De Laurentiis allude: «Lo scudetto è un segno di libertà. Un anno parlai delle nostre ambizioni e stavolta, vista la location, non voglio fare promesse da marinaio. È chiaro che ci proveremo sempre ma se vi avremo vicini noi avvertiremo meno il peso delle responsabilità». E però, intanto, dentro a un clima da luna di miele, c’è comunque modo di infilarci un pizzico di paprika da spruzzare su Zielinski, Lozano e Demme: «Sappiamo di avere calciatori alla fine del loro percorso, essendo a un anno dalla scadenza. Devo decidere se allenarli in ritiro o se evitare tutto ciò, per obbligarli a trovare altri lidi. Questi ragazzi, sono prede di agenti famelici che hanno trovato pane per i loro denti. Posso metterli a dormire e pagarli a vuoto». Ops… La festa è finita. Fonte: CdS

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