Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato a La Gazzetta dello Sport, e tra le altre cose si è soffermato sulla corsa dei club a trovare nuovi attaccanti. “Secondo una consuetudine che si è consolidata nel corso dei decenni, appena parte il mercato scatta la corsa agli attaccanti. Grandi o meno grandi che siano. È una specie di regola non scritta alla quale il mondo del calcio si attiene: acquistare il centravanti, magari forte, è un fiore all’occhiello da esibire ai tifosi.
D’accordo, comprare l’attaccante è importante, ma ancora più importante è avere un gioco d’attacco che metta questo elemento nelle migliori condizioni per fare gol. Fatevi comprare tutti i centravanti che volete, quelli alti o quelli bassi, quelli bravi di testa e quelli abili nello stretto, ma alla fine ricordatevi che alle vostre squadre serve un gioco affinché questi calciatori non si sentano mai soli. Quindi, ricapitolando: va bene cercare gli attaccanti, va bene inseguirli e corteggiarli, ma poi bisogna avere un gioco d’attacco che li esalti.
Al Napoli con lui Higuain ha fatto il record di gol e Mertens, dopo l’infortunio di Milik, si è inventato in quel ruolo e ha segnato con impressionante regolarità. Perché c’era un gioco che supportava la loro azione, c’era una trama. Il calcio è come un bel film: puoi avere gli attori più bravi del mondo, ma se il copione non è all’altezza si rischia il fiasco”.