Il dirigente Pietro Lo Monaco, ha parlato ai microfoni di Radio Marte, alla trasmissione Marte Sport Live. “Valutare la cronologia dei calendari prima che cominci il campionato è assolutamente fuori luogo. I calendari si possono valutare a campionato in corso, a seconda del cammino di una squadra. Affrontare uno scontro diretto in casa può portare qualche piccolo vantaggio. Io la chiamo tattica applicata quella di poter usufruire di un pubblico che in qualche modo agisce sulla testa dei calciatori. Gli allenatori sono diversi l’uno dall’altro. Tantissimi anni fa un grandissimo allenatore mi diceva che i sistemi di gioco sono tutti uguali. Quello che cambia sono le mille sfaccettature all’interno di essi. Quindi paragonare Spalletti a Garcia lascia il tempo che trova; sono due allenatori diversi. Spalletti è un 4-3-3 convinto, Garcia ha, invece, usato anche qualche altro modo di stare in campo. Quello che conta, per me, è il lavoro che l’allenatore esprime durante tutta la settimana. Spalletti ha il suo modo di condurre e Garcia il proprio. Secondo me il lavoro dello scouting è diverso da quello del direttore, è una sua parte. Il ds fa tante altre cose. Micheli e Mantovani erano collaboratori di un mio uomo in Africa quando ero all’Udinese. Loro hanno sempre fatto scouting ma sbaglia chi ritiene che possano sostituire il ruolo del direttore sportivo; siamo fuori da ogni dimensione. Ho letto che il lavoro dell’ex direttore viene demonizzato per aver scelto diversi calciatori sbagliati. Io dico che i fenomeni non esistono, di conseguenza sbagliare è umano”.