Da Osimhen a Koulibaly: vacanze alternative tra beneficenza e calcio

Le scelte fatte da alcuni giocatori africani per le loro vacanze

Molti giocatori africani decidono di tornare nei propri paesi d’origine per le vacanze estive, ma non per semplice divertimento, anche per beneficenza: Osimhen ha pagato tutte le tasse della sua scuola elementare, ha versato un ingente contributo all’ospedale della zona e aiutato economicamente tante famiglie del posto in difficoltà; i soldi che Koulibaly guadagnerà in Arabia serviranno anche ad aiutare la sua associazione in Senegal, “Capitane du Coeur” e ha posato la prima pietra per la costruzione di un ospedale pediatrico nel villaggio d’origine dei suoi genitori; Mané nel suo villaggio ha costruito uno stadio, infrastrutture, un ospedale, una scuola, dà 400 euro di borsa di studio ai migliori studenti e una rendita mensile di 70 euro alle famiglie bisognose. Non solo beneficenza, però, anche tanto divertimento per strada a giocare anche senza scarpe adatte: senza il calcio non riescono a stare e nemmeno il napoletano Anguissa ha fatto eccezione, rigorosamente con la divisa bianca dei partenopei.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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