Nicolini, Shakhtar: “Giuntoli/De Laurentiis, è il gioco delle parti”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Nicolini, dirigente dello Shakhtar Donetsk. Di seguito, un estratto:
Di Giuntoli De Laurentiis ne ha prima elogiato i meriti, e poi sminuito il ruolo: dichiarazioni strategiche? E’ un po’ il gioco delle parti, ci stanno queste dichiarazioni. Nessuno nega i grossi meriti di Giuntoli, anche se non c’era soltanto lui… Il Napoli non rimarrà orfano di competenze, ci saranno Micheli e Mantovani che sanno fare il proprio mestiere, e forse ricoprono un ruolo ancor più prezioso. È vero che si rinforzerà una diretta concorrente con un dirigente di livello, ma il Napoli potrà giovare di professionisti di livello”
Con l’arrivo dei capitali sauditi nel mercato, la strada per mantenere un livello importante, in Italia, può essere quella tracciata del Milan, con cessioni importanti ed investimenti per garantite competitività alla squadra? Qualche anno fa abbiamo assistito all’esplosione del potenziale cinese, mentre oggi a quello saudita. Sono potenze economiche a cui è quasi impossibile controbattere, ma sarà fondamentale farsi trovare pronti nel reinvestire le risorse. Dovremo abituarci ad un tipo di mercato che impone prontezza ad addii eccellenti, sapendo individuare alternative valide a quei giocatori preziosi che possono partire proprio dinnanzi offerte irrinunciabili come quelle di questi giorni. L’Arabia sembra voler fare tutto in modo immediato. Cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno, nelle difficoltà economiche del nostro calcio i club possono giovare di flussi nuovi ed ingenti da reinvestire nel rafforzamento delle squadre”
L’Italia è al quarto posto per ricavi diritti televisivi tra i top 5 campionati europei: a cosa è dovuto questo gap. E da cosa bisogna ripartire? “E’ un argomento molto complesso, che andrebbe analizzato nelle sue mille sfaccettature. Gli altri campionati puntano molto su giocatori dell’Asia, un continente che poi acquista diritti televisivi di quei tornei. Il nostro, invece, è un campionato molto chiuso, spesso limitato agli investimenti in Sudamerica ed Est Europa. Bisognerebbe ampliare i propri orizzonti. Inoltre, sarebbe fondamentale saper vendere il proprio prodotto. Il nostro non è un calcio propriamente godibile, tra le mille polemiche ed interruzioni che, spesso, durano mesi. Non credo, dunque, ci sia una soluzione unica, ma tanti piccoli aspetti che potrebbero comportare un miglioramento progressivo. D’altronde, le finali europee di questa stagione dimostrano come il calcio italiano non sia così negativo come si è indotti a pensare. Sarebbe utile investire e migliorare quel che non va, riuscendo a volgere lo sguardo verso quelle nazioni che potrebbero garantire un ritorno d’immagine e di ascolti, oltre che di giovare di nuovi e ricchi sponsor”
Artem Dovbyk interessa a Lazio, Torino e Salernitana, molti si sono sbilanciati definendolo un giocatore che può fare la differenza. “Quest’anno è stato il capocannoniere, ed ha portato il Dnipro a giocarsi il titolo sino all’ultima giornata. Ha doti, fisiche e tecniche, di sicuro valore, ed un’età che ne dimostra la prontezza. Ha una professionalità da grande giocatore, e credo che, nelle squadre citate, potrà fare sicuramente bene”
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