A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Luis Vizzino, agente Fifa ed avvocato esperto di diritto sportivo. Di seguito, un estratto:
Il calcio saudita, ed il suo strapotere, sarà una meteora come il calcio cinese o potrà affermarsi con forza? “E’ sicuramente qualcosa di forte. Vedremo negli anni quel che succederà, però è chiaro che l’appeal che il mondo arabo riesce ad avere, soprattutto finanziario, non rappresenterà soltanto una meteora. È un peccato, ciò potrebbe comportare la perdita di tanti calciatori dal palcoscenico europeo, anche se i nostri club potranno avvalersi di ingenti risorse da investire in altre operazioni. Dunque, molti calciatori sembrano destinati a lasciare il calcio che conta. Perché, al di là dei soldi, è qui in Europa che il calcio conta”
L’acquisto di calciatori non più al tramonto della carriera testimonia la voglia di poter essere competitivi? “Ci vorrà molto tempo per diventare competitivi. In Europa credo si sia già creata una certa disparità di trattamento. In relazione all’attuazione del Fair Play finanziario abbiamo assistito ad un trattamento non egualitario, con i club italiani che ne hanno subìto i maggiori danni. Quel che doveva nascere come un principio garante equilibrio, ha finito per minarne le basi. Difficoltà ed obblighi finanziari che possono comportare rischi a livello mondiale. L’azienda calcistica prosegue lo stesso, ma a pagarne le spese è la passionalità dei tifosi, che ogni anno sono costretti a veder andar via il proprio beniamino”
Scelte soprattutto economiche quelle legate al calcio saudita? “Sono scelte assolutamente rispettabili. Non mi sento di giudicare chi fa queste scelte, soprattutto nel caso di giocatori, come Koulibaly, che ormai hanno già calcato i palcoscenici più importanti della propria carriera. Sarà il sistema, nel suo complesso, a subire o contraccolpi di un certo disinteresse. Basti pensare che, mentre gli scorsi anni l’arrivo dei calciatori vedeva folle d’attesa agli aeroporti, oggi pare esserci maggiore indifferenza. Il calcio muove sulla passione dei tifosi, ed è questo quel che conta in questo sport”
Giuntoli potrà portare la sua strategia vincente alla Juve? “Giuntoli ha dimostrato, anche quest’anno tutto il suo valore come dirigente. Sembra ormai ad un passo il passaggio alla Juve, dove potrà dimostrare tutte le sue, ormai note, capacità di gestione ed amministrazione. La persona giusta per poter rifondare. Un grande colpo per la Juventus. Certo, il risvolto della medaglia può essere costituito dal ritardo dell’operazione, a meno che Cristiano non abbia già cominciato ad operare per i bianconeri. Napoli? Andrà avanti lo stesso! I dirigenti, i calciatori e gli allenatori cambiano, ma l’abitudine al successo è un mix di tifo e di chi è chiamato a lavorare per l’azzurro. È l’ambiente, dunque, che dovrà dimostrare ancora prontezza alla vittoria, e che potrà fare la differenza. Il futuro del calcio italiano ci obbliga ad abituarci ai cambiamenti, e ad affidarci ai fattori ambientali. D’altronde, il successo di quest’anno è frutto di un percorso che vede gli albori dalla gestione Benitez. Siamo abituati a considerare il calcio in considerazione dei risultati raggiunti, e se si è arrivati alla vittoria di oggi è anche merito di un progetto che viene da lontano, e dalla sua prospettiva”