Un anno fa, per andare sul sicuro, il Napoli andò dal Getafe, lo sedusse con un’offerta irrinunciabile e portò via Mathias Olivera (26 a ottobre), uruguayano cresciuto nella Liga, dove Adl ha fatto spesso la spesa, dal 2013 in poi, l’anno della svolta, quella dei Callejon e degli Albiol, dei Reina e degli Higuain. In Spagna, 2018, il
Il richiamo della Liga ha lasciato vacillare il Napoli spesso, c’è un elenco niente male dell’era De Laurentiis, che ha deciso di tornarci, perché la qualità merita e c’è sempre un buon motivo per provarci: Rodri Sanchez è un ragazzino ancora (23), al Betis di Siviglia è esploso, ora è con l’Under all’Europeo, ha fatto il “praticantato ” da bambino in qualche cantera di livello (Atletico Madrid, Espanyol poi Barcellona se può bastare) e adesso s’è conquistato i titoli dei giornali: è una mezzala che sta tra le linee, con la Nazionale sta andando in giro con la “ 10 ” addosso (e quella non si regala a nessuno) e il Napoli ha cominciato a pensarci, perché verrà il momento in cui bisognerà industriarsi per trovare un erede (numericamente parlando) di Ndombele o anche poi di Zielinski. Il profilo è invitante, l’area scouting di Castel Volturno osserva ovunque – spesso dalla propria regia, a volte andando direttamente sui campi – e Rodri Sanchez è già stato aggiunto, nell’elenco, a Gabri Veiga (21) del Celta Vigo, un altro che ti conquista con una finta secca, trenta milioni di clausola, uno sforzo mica da poco, anche perché la concorrenza c’è: lo vogliono in Premier League e al ragazzino l’idea piace, va compreso, ma intanto il mercato è fermo ovunque e conviene lasciare il trequartista tra le possibilità. Fonte: CdS