De Rienzo: “Kim e Osimhen sono insostituibili, spostano gli equilibri di una squadra”

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Jolanda De Rienzo, giornalista di Sportiitalia:
Rudi Garcia proverà a stravolgere o continuerà sulla falsa riga dettata da Spalletti?
“I detti spesso indovinano: squadra che vince non si cambia. Se il Napoli ha dimostrato, in questa stagione, di essere una macchina perfetta perché cambiarla? Non a caso, il tormentone sul tecnico riguardava proprio la capacità del nuovo allenatore di garantire continuità. Rudi Garcia sembra essere il profilo giusto per poter essere il gestore del gruppo azzurro, distinguendosi per le peculiarità con cui le sue squadre si esprimono nel 4-3-3. Non nego di essere molto curiosa di assistere i suoi allenamenti, dobbiamo comprendere quale è stato il suo percorso prima della scelta saudita”. 
Stravolgere il lavoro di Spalletti sarebbe rischio troppo gravoso?
“Perché farlo? Non ce ne sarebbe stato nemmeno bisogno. Soltanto con eventuali stravolgimenti si renderebbe necessario disimpegnarsi sul mercato, come accadrà con Kim e Giuntoli. Su Osimhen credo ci sia un po’ di tattica, invece. La cessione del nigeriano porterebbe ingenti risorse alle casse azzurre, ma il presidente De Laurentiis sta tentando comunque di trattenerlo”. 
L’offerta per il rinnovo di Osimhen non crede possa portare malumore a giocatori come Zielinski a cui è stata prospettatacun’offerta al ribasso?
“Zielinski ha scelto di rimanere a Napoli in un anno in cui avrebbe potuto lasciare l’azzurro. Voleva rimanere a Napoli perché era uno dei pochi che continuava a credere nel progetto. Probabilmente, per quanto Spalletti abbia provato a renderlo insostituibile, è consapevole di non esserlo al cento per cento. Bisognerà attendere l’impianto tecnico di Garcia, e che tipo di centrocampo l’allenatore francese voglia scegliere. Il prezzo dell’ingaggio, inoltre, è dettato dal mercato. Se per il polacco nessun club ha bussato alla porta, e per Osimhen, invece, c’è la fila, allora le valutazioni non possono che essere conseguenziali. D’altronde, anche i compagni sono consapevoli dell’importanza di un calciatore per la propria squadra, e del suo valore”. 
Come si sostituisce il difensore migliore della Serie A, ossia Kim? con un azzardo come fatto la scorsa stagione?
“Non si sostituisce… Kim, così come Osimhen, sposta gli equilibri di una squadra. La scorsa estate, al di là della bravura, c’è stata anche molta fortuna. La personalità non si compra nel calciomercato, eppure il coreano ne ha portata tanta. Oggi c’è un giocatore come Ostigard che, seppur messo poco alla prova, sono del parere possa acquisire sicurezza e prontezza con maggiore continuità. SI fanno tanti nomi per il Napoli ma, in virtù anche delle evoluzioni dirigenziali, andranno attesi i reali sviluppi”. 
Gli allenatori, a Napoli, non restano oltre i tre anni: è davvero così difficile lavorare con Aurelio De Laurentiis?
“Non bisogna essere ipocriti, o perbenisti. Ci sono delle persone che hanno un determinato carattere e delle determinate esigenze, e per cui è difficile averci a che fare. De Laurentiis è uno di questi, un presidente che ha un proprio modo di gestire il club e il quale, che piaccia o meno, ha potuto rivelarsi vincente. Dunque, quando si è chiamati a doversi relazionare con lui si sa che non sarà facile. Chiunque arriva a Napoli ne è consapevole, ed a tal motivo sottolineerei la prontezza caratteriale di Garcia”. 
Dunque, accettare Napoli è già un merito per il tecnico francese?
“Non è una scelta da tutti, anche se andrebbe considerato che Garcia, dopo l’esperienza in Arabia Saudita, era un po’ fuori dai giochi. Arrivare in Italia, ed allenare la squadra Campione d’Italia non è certo un’opportunità da poco. Va riconosciuta, tuttavia, la voglia del tecnico di volersi mettere alla prova, e di farsi guidare dai propri stimoli”. 
Napolinews
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