Rudi Garcia iniziò la carriera da calciatore sotto lo sguardo severo del padre, senza ricevere favore alcuno. Giocava con i grandi per apprendere la sofferenza ed il sacrificio. I momeni duri ci sono stati come a Lille dove poi ritornerà nel 2011 per vincere la Ligue 1. Ricordi tanti, da quelli positivi come la rete al Parco dei Principi a quelli negativi come l’aggressione da parte di un malato di mente fuori il cinema. Il calcio, quello giocato, lasciato a soli 28 anni per dei malanni fisici a ripetizione. La carriera iniziata a Corbeil imponendo regole nuove e ferree, negli anni dove le tensioni tra francesi e immigrati si fanno sentire. Garcia nè parla nella sua autobiografia “Tutte le strade portano a Roma”, scritta con Denis Chaumier nella quale evidenzia il ruolo del calcio come ascensore sociale sul quale salire purchè si disponga del necessario talento, in assenza di prospettive”.
Fonte il Mattino.