Era la notizia che tutti aspettavano: «Osimhen resta». De Laurentiis lo ribadisce, anche se con un piccolo “ma…”. Le anticipazioni del “Roma” dei giorni scorsi (la prima del 7 giugno) sono state confermate dal presidente del Napoli, ieri in occasione della presentazione del nuovo allenatore Rudi Garcia. «Resterà? Non l’ho detto a Garcia, l’ho detto da tempo: Osimhen deve rimanere. Poi se arriverà un’offerta importante per la salute del Napoli vedremo. Rinnovo? Con lui ho parlato già prima della festa, siamo in linea di massima d’accordo sul prolungamento di contratto per ulteriori due anni». A breve il presidente incontrerà gli agenti del nigeriano per mettere nero su bianco: si tratta di un rinnovo “soft”, ossia con un gentlement’s agreement. Ovviamente ci sarà un sostanzioso ritocco contrattuale, ma senza cifre folli. L’accordo è per portare l’attuale contratto in scadenza nel 2025 fino al 2027, senza ulteriori opzioni. L’aumento di ingaggio dovrebbe essere comunque sostanzioso, e arrivare 6.5 milioni contro i 4.5 attuali. E poi ci sarebbe quel famoso “ma…”. Ossia che se Osimhen riceverà la fantomatica offerta irrinunciabile, De Laurentiis lo lascerà andare. Anche questa estate. Però la cifra dovrà essere impressionante: la valutazione è di 150 milioni, altissima. Questo gli agenti dell’attaccante lo sanno già, e gli sarà ribadito nell’imminente incontro. Dall’entourage del calciatore è emersa cautela, ma non per la natura dell’accordo, bensì per la forma. Se Osimhen potrà partire non c’è alcun motivo di negare il rinnovo. Semmai, la variabile è l’inserimento o meno di una clausola, che De Laurentiis però non vuole. C’è infatti la possibilità che il “gentlemen’s agreement” possa trasformarsi in qualcosa di più formale, ossia una clausola rescissoria in stile “Haaland”. Ossia che scatterebbe solo tra due anni, ma non con la cifra della valutazione attuale. La somma sarebbe più “leggera” e appetibile. Un modo per tranquillizzare il giocatore e tutelare la società, che avrebbe a disposizione il giocatore per almeno due anni, completando gli ammortamenti e realizzando comunque una notevole plusvalenza.
G. Scotto, Il Roma