Avercelo o non avercelo, questo è dilemma? Perché c’è una vita con Osimhen e ce n’è un’altra (ovviamente) misteriosa senza, da scovare con gli artigli e con la fantasia o con l’aiuto d’un rabdomante per trovare quei 31 gol di un anno da favola. E chiederselo e semmai rispondersi è tra le pieghe d’un colloquio neanche troppo immaginario, mentre si comincia a decodificare un Progetto e a capire cosa si voglia da se stessi. Ora che Rudi Garcia si sta avvicinando a Napoli per conoscerla in fretta, lunedì con annessa presentazione probabilmente al Bosco di Capodimonte, e nell’aria c’è effetto anestetizzante del mercato, l’unica voce che ha un senso è l’eco d’una promessa che Aurelio De Laurentiis si è fatto ripetutamente, per dotarsi d’ogni armatura utile, necessaria e indispensabile a fronteggiare assalti irragionevoli: «Non vendiamo nessuno . N é Osi , né Kvara». E se ci sarà una finestra, dal 1° al 15 luglio, che potrebbe consentire a Kim di volare, direzione Manchester United, potrà esserci un porton e per tentare di sfilarsi via dinnanzi ai pretendenti, dotati di caveau pieni di umanissime tentazioni.
ADL E OSI. Ma la volontà è netta, induce a sospettare una lotta persino impari contro le forze tutt’altro che occulte del calcio mondiale – il Real, il Psg, lo United, il Bayern e chiunque abbia principi, sceicchi e oro che neanche i Re Magi – e sa di regalone per il Napoli e per Rudi Garcia. «Osimhen non è vendita perché non ho debiti» l’ha detto l’8 febbraio; poi il 5 maggio ha voluto sottolinearlo: «Giammai»; e ora che siamo al 17 giugno e c’è un Napoli da consegnare al suo nuovo allenatore, le intenzioni sono rimaste le stesse e la voglia matta pure.
IL CONTRATTO. Sullo sfondo, che poi sarebbe una copertina, c’è il contratto , del quale sarà inevitabile parlarne con Roberto Calenda, il manager di un centravanti spaziale che rappresenta un valore e non certo una plusvalenza, che è un’icona del Napoli dello scudetto e che però ha un accordo (da 4 milioni netti a stagione) in dissolvenza il 30 giugno 2025. I tempi del calcio moderno suggeriscono di non arrivare in prossimità della scadenza, dicono sia cosa e buona giusta, ma le strategie del Napoli, made i n Adl, seguono percorsi personali: ne parleranno, ovvio che sì , e sarà inevitabile guardarsi negli occhi e confrontarsi, ma servirà per tutelarsi – ognuno secondo esigenze personali – e possibilmente per starsene in pace con se stessi. Ma ad agosto, palla al centro e Osimhen che funge da apripista di Rudi Garcia, perché 31 gol in dote sanno di tesoretto.
Fonte: CdS