Giovanni Simeone, coi suoi gol, quasi sempre fondamentali in questa stagione da campioni d’Italia, è stato riscattato dall’Hellas Verona dopo un prestito che già sapeva di proprietà. Il Corriere dello Sport oggi scrive in merito al suo desiderio di vestire l’azzurro. “Perché l’empatia è un patrimonio e si era capito a febbraio del 2022 che il Cholito e il Napoli erano fatti l’uno per l’altro: alla prima telefonata di Giuntoli, quella perlustrativa, fu chiarissimo per Simeone che non ci sarebbe stato un altro destino, lo disse ai propri manager, lo disse a se stesso e spiegò al ds che avrebbe aspettato ad oltranza, consapevole degli intrecci del mercato. «Non ascolto nessun altro». L’avrebbero chiamato in tanti, per sentirsi rispondere cortesemente «no, grazie», e quando il 7 settembre si presentò in Champions e dopo tre minuti dimostrò di poterci stare, la sua favola stava cominciando tra le lacrime. Segnava contro il Liverpool, nella manifestazione più esaltante per un calciatore e nello stadio intitolato a Diego Armando Maradona, cos’altro avrebbe dovuto chiedere alla sua vita? Una zampata all’Ajax, una doppietta ai Rangers, un capolavoro in torsione, di testa, a San Siro contro il Milan, uno stacco con la Cremonese, una sassata alla Roma e poi, per non essere banale, l’ultimo gol dell’anno, alla Samp, ma alla sua maniera: una secchiata d’energia e di bellezza all’incrocio dei pali. Nell’armadio adesso c’è altro”.