Marcel Vulpis, Sport Economy, ha parlato ai microfoni di Radio Napoli Centrale, alla trasmissione Un Calcio Alla Radio. “Visto che alla Lega Pro arriva una percentuale minima della montagna d’oro dei diritti TV della Serie A, se ad esempio la Serie A dal 2024/25 fino al 2029 dovesse avere meno soldi da SKY, DAZN o altri operatori, anche la Lega Pro ne prende meno: è una catena. Bisogna poi capire come vengono utilizzati questi soldi. Ghirelli aveva già tracciato questo percorso, quindi non mi stupisce l’operazione fatta. Non è un problema di dare soldi ai più giovani, ma di dare soldi ai giovani talentuosi, a prescindere dall’età. Siccome i club prendono soldi in una certa classe d’età tendono a promuovere i ragazzi di quella fascia, tralasciando i veri talentuosi. Nelle prossime settimane, vorrei capire se è cambiata anche questa regola, altrimenti è un assistenzialismo. Il problema vero è far giocare i migliori, al di là della classe d’età. Seconde squadre in Italia? Credo si farà. Anche qui, bisogna capire se lo si fa con convinzione o una scelta economica? Mi piacerebbe vedere una Lega Pro che fa delle riformulazioni delle proprie scelte perché c’è l’idea di un nuovo scenario a prescindere. La visione del calcio come proprio giocattolo porta a certe storture, se non hai idee progettuali, come fai ad ottenere un risultato sportivo? Ci vuole una Next Gen anche dei presidenti. Finché all’interno del sistema ci sarà troppa politica, non si faranno mai scelte giuste con una certa progettualità rispetto al futuro. Oggi, i grandi club che vogliono scalare dalle serie minori alla Serie A velocemente spendono milioni e milioni senza investire sui giovani, vanno a prendere la Iemmello di turno che costa tantissimo”.