Marchetti: “Non credo che ci sia chiusura da parte di Osimhen”

Luca Marchetti, giornalista di Sky, è intervenuto in “Forza Napoli Sempre” su Radio Marte, trasmissione condotta da Gianluca Gifuni: Il Bayern Monaco è in testa per acquistare Kim. Se trova l’accordo con il giocatore è un’operazione che si può fare anche in breve tempo. Il Manchester United oggi sembra meno pronto a scattare sul difensore coreano. Simeone è stato un ragazzo che ha approcciato alla grande con la realtà del Napoli; ha dato un apporto, tra i più importanti perché si è calato nel ruolo di alternativa di lusso. Ha lasciato il segno ogni volta che è stato chiamato in causa anche in partite importantissime, seppur giocando pochi minuti. È uno che si è sempre preparato come se dovesse giocare titolare e ha sempre risposto bene e fatto la differenza. Non credo che da parte di Osimhen ci sia una chiusura totale. Bisogna sistemare la questione allenatore poi De Laurentiis dovrebbe parlare con l’entourage del giocatore e decidere la strategia da adottare. O bisogna fissare una cifra per la vendita o una per il salario che dovrà percepire. Ovviamente deve esserci correlazione tra prezzo di vendita e stipendio. Se valgo 150 mln anche lo stipendio deve essere adeguato al valore.Al posto di Kim credo che ci possano essere Scalvini, Lucumì e Torres nei pensieri del Napoli ma non escludo sorprese. In questo momento, comunque, la cosa importante è fissare la casella dell’allenatore. Perché quando Milan, Juve e Inter vincono ci si trova davanti ad un punto di partenza per un ciclo vincente, mentre a Napoli non è così, si smobilita? Credo che ci sia un mix di situazioni. Io, però, trovo che questo stia accadendo anche all’Inter, al Milan e alla Juve. Se c’è un’annata straordinaria oggi il calcio italiano non può permettersi di trattenere dei giocatori quando arrivano richieste importanti da altre squadre. Purtroppo a Napoli c’è stata una congiuntura rispetto ad una considerazione di fine ciclo, sia da parte dell’allenatore che del direttore sportivo. Questo destabilizza il discorso di crescita e l’unico punto fermo rimane la società e De Laurentiis. L’impostazione della società non può non riflettere le scelte che vengono fatte. La progettualità di Inter, Milan e Juventus, che sono state strutturate in passato per cercare di mantenere determinati giocatori, può essere diversa da quella che ha il Napoli che questa struttura oggi punta a farla. In questo contesto storico non è un’anomalia quella che sta succedendo a Napoli. Saper scegliere, saper lavorare, avere un metodo di lavoro importante, nel Napoli, può fare la differenza come l’ha fatta quest’anno”.

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