A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Ciro Venerato, giornalista Rai. Di seguito, un estratto:
Napoli che comincia a muoversi sul mercato in attesa di allenatore e DS? “Visto che il Napoli sa con certezza che perderà almeno un titolare, ossia Kim, con l’unico dubbio su chi pagherà clausola (se lo United o un altro club), è ovvio che il Napoli ha dovuto muoversi sul mercato dei difensori centrali. L’idea è quella di valutare due o tre profili. Uno di questi è quello di Hancko del Feyenoord. Venti milioni potrebbero essere la cifra che concilia la distanza tra i diciotto offerti ed i venticinque richiesti. Se i club raggiungessero l’intesa potrebbe esserci la fumata bianca, visto l’assenzo del difensore. Kiwior, invece, è una pista che non si è concretizzata per motivi economici. Nel meeting londinese con il Chelsea l’Inter parlerà anche di Koulibaly. Con la cessione di Skriniar i nerazzurri vogliono comprendere quali siano i margini di ripetere l’operazione di prestito fatta già con Lukaku, con il club meneghino disposto a contribuire sino ai quattro milioni e mezzo per l’ingaggio del senegalese”
Sviluppi sulla panchina azzurra? “C’è una fonte che riguarda le notizie, e poi ci sono le voci. La certezza è che De Laurentiis ha avuto colloqui, certamente positivi, con Sousa e Garcia. Ci sono stati discorsi con Fonseca e Galtier. Nagelsamnn e Luis Enrique non nutrono particolare interesse e convinzione per la panchina azzurra, così come Thiago Motta ha delle riserve sul progetto. Si è parlato di Mancini, ma Gravina ha escluso ogni possibilità di vedere l’attuale c.t. alle pendici del Vesuvio. Il resto fa parte di quelle voci di mercato poc’anzi menzionate. Il presidente azzurro si è cautelato, ha bloccato Garcia e Paulo Sousa in attesa di eventuali sviluppi su Galtier, che attende un accordo sulla rescissione con il club parigino. A tal motivo attendo sviluppi entro il 20 giugno. Difatti, sarà una questione che dovrà concludersi entro venerdì anche in virtù della clausola che vige sull’allenatore della Salernitana, che De Laurentiis preferirebbe non pagare se non tramite trasferimenti di calciatori. L’accordo con il tecnico portoghese prevede un biennale da due milioni e mezzo, con l’inserimento di una clausola, su richiesta del coach stesso, pari a quattro milioni. Se la questione allenatore non si risolverà entro pochi giorni allora gatta ci cova… Marco Rose? È un nome che non mi è mai arrivato, anche se con De Laurentiis non escluderei nulla. Ciononostante, non è un profilo che credo possa interessare il presidente”
Commento sulle parole di Bargiggia riguardo al futuro allenatore azzurro (“Qualcuno che non ha nulla da perdere perché già perdente, ci andrà” n.d.r)? “Non commento mai le opinioni degli altri. Ciò che posso dire è che giudicherò il prossimo tecnico solo nel momento in cui arriverà. È certo che, tra gli allenatori di primissima fascia, c’è un certo timore di non riuscire a ripetere il successo del recente passato. Si sondano profili di minore spessore, ma non certo di minore capacità. La carriera di Sousa, infatti, è di tutto rispetto. Il suo primo anno a Firenze poté quasi eguagliare la bellezza del Napoli di Sarri, potendo anche vantare una stagione ottimale sinora a Salerno. Garcia ha sempre garantito un gioco intelligente, e tatticamente valido. Anche Fonseca ha fatto bene, Soprattutto in Ucraina”
Osimhen scettico sulla scelta di Galtier? “Galtier, per Osimhen, è stato come un fratello maggiore… Non aggiungo altro. Osimhen è un professionista, e certamente non porrebbe veti. Ritengo, anzi, che sarebbe un nome gradito al nigeriano. La scelta del tecnico, inoltre, è una prerogativa di De Laurentiis, il quale è pronto a raccoglierne oneri e onori. Rispetto al passato il patron azzurro è molto meno incline ad ascoltare i consigli di chi lo circonda, volendo decidere in piena autonomia il futuro della panchina napoletana. Sarà una scelta che difficilmente potrà rivelarsi infruttuosa. Il presidente, infatti, ha compreso la necessità di garantire continuità con un 4-3-3 che denota piacevoli automatismi. Soprattutto, il presidente non rivoluzionerà una rosa che, per il 90%, verrà confermata. Anche l’eventuale cessione di Osimhen non sarebbe un male, con 150 milioni un attaccante forte lo si trova…”
In virtù della mancata promozione del Bari i piani della famiglia De Laurentiis potrebbero cambiare? “In nessun modo. Sono due rette parallele che non si incontreranno mai. Se il Bari verrà promosso in A, infatti, sarà il club pugliese ad essere ceduto”