A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Davide Lattanzi, giornalista de’ La Gazzetta del Mezzogiorno: “Il Bari è andato molto oltre le previsioni, ma ora è a 90′ dalla Serie A e ha due risultati su tre a favore. C’è un clima fantastico in città, la massima serie manca da 12 anni e i tifosi non vedono l’ora del ritorno al San Nicola. San Nicola che può far registrare il record di presenze all-time, sarà uno spettacolo totale. Se poi le cose andranno bene, si aprirà la partita sul futuro e bisognerà capire come si scioglierà la questione multiproprietà. La figura dei De Laurentiis? Ci sarà eterna gratitudine, hanno meritato la fiducia del pubblico e hanno programmato in maniera seria e competente. Mai c’era stata una gestione così oculata e in ordine nella storia del Bari. In caso di cessione societaria, viene messo sul piatto un club in grande ascesa e questo è merito anche della famiglia De Laurentiis. Dal punto di vista gestionale, il lavoro è stato senza ombra ed è stato eccezionale. Il rapporto della piazza di Bari con i De Laurentiis? Aurelio De Laurentiis è stata una presenza poco percepita a Bari, anche se qualche sua ultima uscita si è fatta sentire e non è stata accolta benissimo. Per il resto, è sempre stato Luigi De Laurentiis ad avere il ruolo principale e ha costruito una rete di partner molto forte. Ha un rapporto di amicizia col sindaco ed ha ottenuto per la prima volta nella sua storia la concessione quinquiennale dello stadio San Nicola. Di certo, spiacerebbe vedere la famiglia De Laurentiis via da Bari. Anzi, il massimo della vita per i tifosi sarebbe che i De Laurentiis restassero a Bari e vendessero il Napoli, ma tutti sappiamo che è uno scenario quasi impossibile. Polito e Luigi De Laurentiis nel Napoli del futuro? Luigi De Laurentiis avrebbe tutte le carte per entrare nel Napoli con un ruolo di primissimo piano. A Bari si è fatto apprezzare in qualsiasi aspetto. Su Polito, invece, ho qualche dubbio in più: è in lizza per un dopo-Giuntoli, ma è una persona che ha bisogno di lavorare in autonomia, sia sui calciatori che sull’allenatore. Il Napoli è una realtà molto più complessa, sotto questo punto di vista”.