Il settore giovanile del Napoli ha chiuso la stagione maluccio con la Primavera retrocessa e le Under in forte difficoltà.
La scorsa stagione era stata preannunciata quella della rivoluzione per il settore giovanile del Napoli, con diverse sorprese in panchina per le formazioni impegnate nei campionati nazionali.
E purtroppo il rischio non ha portato ai risultati sperati, con le quattro squadre Under spettatrici in questo finale di stagione e la Primavera retrocessa.
Secondo quanto raccolto in esclusiva dalla nostra Redazione il primo effetto è la separazione tra il tecnico dell’Under 15 Gennaro Sorano e il club.
Sorano da anni si è occupato della cantera partenopea, ricoprendo anche il ruolo di coordinatore, curando il non semplice salto dei ragazzi dai campionati regionali a quelli nazionali.
Una scelta che però a cascata potrebbe cadere anche su tutti gli altri tecnici nazionali, ma addirittura anche regionali.
Perché il club non sarebbe convinto della gestione e la crescita in stagione del gruppo da parte del tecnico dell’ Under 16 Annunziata.
Perché l’ Under 17 di coach Galizia ha chiuso troppo male in campionato per un club che ha appena vinto lo scudetto a livello di prima squadra.
Perché nell’ Under 18 mister Tedesco non avrebbe favorito la maturazione dei ragazzi verso il semiprofessionismo.
Per la sostituzione si fanno due nomi su tutti: Gennaro Scarlato (PRIMAVERA?) e Giuseppe Fusaro (UNDER 16?). Due tecnici bravi, che sanno far giocare le loro squadre e (SCUSATE SE E’ POCO) innamorati della piazza partenopea.
Prima però di dare vita all’ennesima rivoluzione, Grava e il Napoli dovrebbero interrogarsi su quali sono i veri problemi del settore giovanile, senza addossare le colpe sempre solo agli allenatori.
Siamo sicuri che lo scouting del Napoli sia numericamente e qualitativamente pronto a intercettare tutti i talentini che il nostro territorio produce?
Perché l’alibi delle scuole calcio campane ostili alla società regge fino a un certo punto e il nuovo format dei campionati giovanili non giustifica del tutto i disastri delle ultimi stagioni.
Al Napoli serve rinforzare la rete di osservatori, dotandosi di persone che vivono di calcio ventiquattro ore al giorno, proprio come ha sempre fatto Grava da quando al timone.
Discorso a parte meriterebbe la Primavera, sulla quale da qualche anno c’è la guida di Giuntoli e che vivacchia oscillando tra la salvezza risicata e la retrocessione. Le colpe nascono dall’ alto e non soltanto da mister Frustalupi, comodo da utilizzare come capro espiatorio e come tappeto dove mettere la polvere. Il tecnico ha le sue colpe, ma il Napoli Primavera non ha mai programmato, cercando il “colpo” buono anche per la prima squadra.
Insomma nel calcio, a tutti i livelli, nulla si improvvisa…
Esclusiva a cura di Marco Lepore