Ivan Zazzaroni commenta:
“Sfidare il mondo, la logica sportiva, il buonsenso. Farlo da solo, contro tutto e tutti: questa è per Aurelio la felicità piena. Una sensazione che lo appaga molto più dello scudetto, assai più che l’aver spaventato le grandi d’Europa in una Champions giocata da protagonista assoluto. De Laurentiis è persona capace e coraggiosa, assolutamente convinta della propria infallibilità, refrattaria a consigli e
Questa volta rischia tanto, ma è una sensazione assolutamente premiante per il suo orgoglio di imprenditore illuminato(si). Lui è l’intelligenza naturale contro l’ignoranza artificiale e artificiosa.
Da giorni ci mostra la massima espressione di Adl. È in situazioni come questa che il presidente-produttore dà il meglio – o il peggio, a seconda dei punti di vista – di sé, gratificando l’evidentissimo, inguaribile narcisismo. Le inevitabili critiche dei luogocomunisti? Lo esaltano e spingono a superare qualsiasi ostacolo.
Ne hanno raccontato i capricci, il malcelato fastidio per certe mosse di Luciano – non dico tattiche, Adl non si umilia a fingersi mister, lui è signore -; mosse dell’uomo che ne rivelano la controversa e invadente personalità: come parlare di ciclo, quasi una vita insieme, dopo tante maligne ricostruzioni mediatiche di incontri e scontri con sorrisi “per la stampa” e malumori per lo spirito?
L’idea di De Laurentiis è una sola: bravo, lui, ma bravissimi noi, siamo una squadra fortissimi. Avanti così. Un altro film. «Cambierò il calcio, non solo il Napoli».
PS. Mentre scrivo gli sta certamente telefonando Tony Renis. Cazzo vuole questo?”
Fonte: CdS