Le statistiche del terzo scudetto a confronto con i precedenti

Come è usanza in questi tempi, ci si ritrova a fare paragoni con le stagioni e i giocatori passati per cercare di capire quale squadra sia stata la migliore e la più forte. Come se ci fosse, effettivamente, un modo per capirlo anche se, a dirla tutta, lasciano il tempo che trovano. Come si può paragonare un calcio di trenta anni fa con quello di oggi? Considerando, poi, il primo scudetto del Napoli, risalente alla stagione 1986-87, parliamo di quasi quaranta anni.

La squadra di Ottavio Bianchi, che ha avuto il merito di portare per la prima volta il titolo di campioni d’Italia nella città partenopea, è considerata da molti una delle più forti di tutti i tempi. Capace di vincere contemporaneamente la Coppa Italia e realizzare, così, uno storico double. In campo giocatori del livello di Claudio Garella, Ciro Ferrara, Alessandro Renica, Francesco Romano, Bruno Giordano e, ovviamente, Diego Armando Maradona. Uomini che sono entrati nella Hall of Fame del club insieme ai protagonisti del secondo scudetto, quello del 1989-90, che ha visto aggiungersi talenti come Careca, Gianfranco Zola, Massimo mauro, Alemao e Marco Baroni. Autore della seconda impresa napoletana Alberto Bigon, che eredita la squadra di Bianchi e la confeziona a dovere per il secondo successo storico.

Dire che gli attuali protagonisti del terzo scudetto siano o meno all’altezza di quelli passati appare quantomeno prematuro anche se, a giudicare dalle celebrazioni per le strade della città, i vari Osimhen, Lozano, Di Lorenzo, Kvaratskhelia e compagnia bella sono stati già insigniti della massima onorificenza cittadina. Presenti sui muri, omaggiati nelle canzoni, tatuati sul petto e celebrati in ogni modo dal popolo napoletano, gli eroi popolari saranno ricordati a lungo.

E noi, per imparzialità di cronaca, proveremo comunque a fare un confronto puramente statistico sulla stagione corrente, prendendo a riferimento i dati degli esperti e ricordando ai più lungimiranti che sui migliori bookmakers sono già disponibili le quote antepost per lo scudetto 2023/24 oltre a diverse freebet senza deposito.

Partiamo dalla stagione 1986-87. La classifica finale recita: Napoli primo con 42 punti davanti a Juventus, Inter, Verona e Milan. Il campionato di allora vedeva 16 squadre partecipanti per un totale di 30 partite, nelle quali il Napoli collezionò 15 vittorie (50%) 12 pareggi (40%) e 3 sconfitte (10%). I gol realizzati furono 41 (1,36 a partita) e quelli subiti 21 (0,7 a partita) con una differenza reti di +20. Miglior marcatore della squadra: Maradona con 10 reti in 29 presenze (0,34 a partita).

La stagione 1989-90, invece, si giocò tra 18 squadre, con il Napoli che, dopo 34 partite, si impose con 51 punti davanti a Milan, Inter, Juventus, Sampdoria e Roma. 21 vittorie (61,7%), 9 pareggi (26,4%) e 4 sconfitte (11,7%). 57 gol realizzati (1,67 a partita) e 31 subiti (0,91 a partita) per una differenza reti pari a +26. Miglior marcatore: ancora Maradona con 16 reti in 28 presenze (0,57 a partita).

Veniamo ora alla stagione 2022-23. Considerando che mancano ancora 3 partite alla fine del campionato, il Napoli comanda la classifica con 83 punti conquistati in 35 giornate davanti a Juventus, Inter, Lazio, Milan e Roma. 26 vittorie (74,3%), 5 pareggi (14,3%) e 4 sconfitte (11,4%) con 70 gol fatti (2 a partita) e 25 subiti (0,71 a partita) per una differenza reti di +45. Miglior realizzatore: Victor Osimhen con 23 gol in 29 partite giocate finora (0,79 a partita).

Considerando solo i numeri, e tralasciando la reale forza delle avversarie in campo, appare evidente che la vittoria di quest’anno sia nettamente più decisiva e preponderante rispetto alle due precedenti. L’incredibile percentuale di vittorie ottenute e il numero di gol messi a segno non lasciano dubbi sulla reale forza di questo Napoli, secondo solamente per gol subiti e partite perse in percentuale rispetto al primo Napoli di Bianchi. È pur vero che le tre partite restanti potrebbero migliorare o peggiorare queste statistiche, pur non togliendo nulla allo straordinario lavoro fatto da Spalletti, dal team e dalla società tutta.

 

 

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