Spalletti riflette, ma riflette anche De Laurentiis. Il tecnico ha vinto, ma ora c’è l’incognita del post Giuntoli, del mercato da decifrare, del progetto da continuare proprio perchè vincente. Il CdS scrive: “Rispetto alla fatidica ora X, quella in cui Adl ha legittimato il diritto di prelazione, s’è già modificato e quasi alterato un equilibrio interno, con Giuntoli che comincia a divenire un’entità astratta e dunque un interrogativo da risolvere. Chi al suo posto? Ma non è questa l’unica domanda che un allenatore si pone dopo aver vinto uno scudetto che richiede lo sviluppo del Progetto e criteri di attuazione da condividere. E poi c’è la squadra, c’è il mistero di un mercato che non si può decifrare ma che si può immaginare, quasi prevedere, anticipandolo con soluzioni alternative ai vari agguati che si possono ipotizzare: la clausola di Kim spalanca un vuoto in difesa, i pruriti internazionali intorno ad Osimhen diventano inquietudine da fronteggiare”. Ma come detto a riflettere è anche il patron. “Nell’agenda la priorità è Spalletti, l’appuntamento da fissare, per sapere se poi sarà il caso di doversi orientare altrove, su Conte o su Gasperini, su Italiano o su Galtier”.