Il direttore dell’area tecnica dell’Arezzo, Paolo Giovannini, ha parlato ai microfoni di Radio Marte, alla trasmissione Marte Sport Live. “Di Lorenzo? L’ho lasciato nel 2008-2009, quando la Lucchese venne promosso in C2. Lo feci esordire a 15 anni, avevamo individuato le sue qualità superiori alla media. Poi andò alla Reggina: Lillo Foti ci chiese il miglior giocatore del settore giovanile e io gli proposi Giovanni. Di Lorenzo ritornò a cercarmi l’anno del fallimento della Reggina, non potevo prenderlo al Pontedera e gli consigliai di andare al Matera. Abitiamo a 10 chilometri di distanza, io e Giovanni ci scambiamo spesso messaggi. E’ andata bene ad entrambi: io ho riportato l’Arezzo tra i professionisti e lui ha vinto lo scudetto. Giovanni ha sempre avuto grande umiltà e non ha smarrito questa caratteristica dai tempi della Lucchese, quando si faceva un panino con la mortadella prima dell’allenamento. Sono sempre stato convinto delle sue qualità: non ho avuto dubbi quando lo ha preso il Napoli. Poi ovviamente è stato straordinario: ha vinto l’Europeo nel 2021 e lo scudetto nel 2023″.