Riccardo Mancini, cronista Dazn, ha parlato ai microfoni di “1 Football Club” sulle frequenze di 1 Station Radio.
Sostituti chiamati a mettersi in mostra nella trasferta dello U-Power: Bereszynski e Zerbin possono fare parte del progetto azzurro anche da comprimari?
“Credo che il calcio sia uno sport di squadra, se il collettivo non gira difficilmente i singoli possono esprimersi al meglio. Rendere in un contesto di distrazione come quello di domenica è cosa ardua. Bereszynski non ha svolto una brutta partita, chiamato anche al difficile compito di marcare un giocatore di assoluto talento come Carlos Augusto. Anche Zerbin non aveva certo vita facile contro gli esterni di Palladino. Se il polacco potrà dire la sua nel futuro l’attaccante italiano, probabilmente, potrebbe giovare di un’esperienza che possa farlo maturare lontano da Napoli”
Quanto ha inciso il turnover nella sconfitta di Monza?
“Ha inciso in parte, anche se il successo del tricolore è stato determinante, così come il fatto di dover fronteggiare un Monza completamente diverso rispetto all’andata. I brianzoli, dall’arrivo di Palladino, hanno acquisito identità di gioco e filosofia chiara. Un percorso ottimale dei lombardi, in serie positiva ormai da undici gare. Il Monza in rodaggio della sfida di andata è una squadra di gran lunga differente da quella attuale”
Quale è stata la gara più bella della stagione degli azzurri?
“Ce ne sono diverse. La prima che mi viene in mente è la gara contro la Juventus, quando i bianconeri vennero demoliti dal gioco straordinario dei partenopei e dalla storica cinquina, nella cornice eccezionale del Maradona. Una gara iconica e decisiva, così come lo scontro contro i rossoneri. Il successo DI San Siro è stato importantissimo, in una gara dove gli azzurri hanno saputo soffrire soffrire e trovare un gol bello e decisivo con Simeone dopo il pareggio targato Giroud”
Quanto avrebbe potuto far comodo Petagna a questo Napoli?
“Credo che Petagna stia bene al Monza, ed il Napoli può vantare le soluzioni Raspadori e Simeone che ritengo essere superiori all’attaccante triestino. I due attaccanti azzurri hanno forse una dimensione superiore e caratteristiche che si sposano al meglio con il sistema di gioco di Spalletti”