“Non credo che le parole di Giuntoli abbiano il sapore d’addio”, ne è sicuro Costi, suo ex braccio destro

Giandomenico Costi, dirigente sportivo ed ex braccio destro di Giuntoli nel Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Crc, alla trasmissione Si Gonfia La Rete.

Non credo che le parole di Giuntoli abbiano il sapore d’addio. Se uno la vuole interpretare come frase d’addio la interpreta così. Lui è molto legato alla famiglia De Laurentiis e gli è molto grato. Io l’ho conosciuto a Carpi, ha fatto la scalata dalla Serie B alla Serie A, poi lì è arrivata la chiamata del Napoli.
Lo scudetto è stata la ciliegina, ma il Napoli con De Laurentiis e Giuntoli ha fatto cose importanti. I giocatori venivano analizzati e io davo il mio parere a Micheli e Giuntoli. Kim ci fu consigliato da Maddaloni. L’affare Kvaratskhelia? Era in Georgia, venne visto. Io non entravo nella trattativa vera e propria perchè ci sono tante sfaccettature. De Laurentiis dice che era stato già visto tre anni prima. La bravura di una società del genere non è solo quella di individuare i giocatori, la difficoltà è contestualizzarli in un campionato come quello italiano e immaginare che uno come Kim debba reggere un confronto in campo aperto con uno come Lukaku. Le cose che facevano Kim e Kvaratskhelia negli altri campionati le fanno anche in Italia. Poi un giocatore va completato e lì c’è la mano di Spalletti e c’è la mano di Giuntoli. Cristiano sà di tutto. Già dai tempi di Carpi sapeva tutto, di tecnica, tattica e preparazione fisica. Il Napoli ha uno scouting e uno staff di altissimo livello. Ho visto degli allenamenti ed erano impressionanti, lì si è costruito lo scudetto”.
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