Fabrizio Lucchesi, dirigente sportivo, ha parlato ai microfoni di Radio Marte, alla trasmissione Marte Sport Live. «Il momento in cui ho pensato che il Napoli avrebbe vinto lo scudetto è stato dopo il Mondiale, che era un’incognita, perché in quel momento la squadra ha confermato il ritmo eccellente del 2022 ed ha reagito in maniera egregia alla sconfitta contro l’Inter. Il cammino del Napoli è stato straordinario, irripetibile, nessuno alla vigilia di questo campionato pensava che gli azzurri avrebbero avuto questo rendimento. Il futuro di Spalletti? Il Napoli deve ripartire da lui, è il mister l’insostituibile per continuare questo ciclo. Luciano sono convinto che ci penserà due volte prima di lasciare Napoli, dopo aver vinto lo scudetto andare via è difficile, è vero che la nostra è una professione ma il volano è il sentimento. Staccarsi sarà difficile, però il mister mi è parso indispettito dalla modalità di rinnovo del contratto. Lui è permaloso, però non si trattiene un allenatore con una pec, ma raccogliendo la volontà di rimanere. La differenza la faranno l’incontro con De Laurentiis e il progetto tecnico. Spalletti non è più un ragazzino, deve capitalizzare tutto che di bello ha fatto nella sua carriera. Per come si sono messe le cose non è detto che resti. Il ragionamento per Giuntoli è diverso: ha 50 anni, delle nuove leve è il direttore più bravo, la Juventus lo ha contattato, ci sta la fine di un ciclo. Il Napoli ha dimostrato quest’anno di aver creato un modello d’impresa, ha dimostrato che si può vendere, comprare meglio e addirittura vincere, in controtendenza rispetto a tutti i club europei che per farlo si indebitano. Un modello perfetto! Per questo il Napoli deve confermare innanzitutto il management, e su tutti Spalletti, che è colui che ha aggregato, valorizzato e completato il lavoro di tutti. I calciatori possono andare e venire, il management è fondamentale che resti».