Guido Trombetti sulle pagine de Il Mattino:
“Domenica sera al “Maradona” è stato interessante assistere alla sfilata dei protagonisti della conquista dello scudetto. Tutto curato nei dettagli. Anche l’ordine di apparizione dei protagonisti. Devo dire che per quanto fosse in fondo uno spettacolo organizzato non tutto è stato finto. Ad esempio l’addio di Giuntoli. O almeno quello che a tutti è apparso tale.
Un addio sotto metafora comunicato con grande classe ed eleganza. In punta di piedi come nello stile felpato dell’uomo. Allora lo scopritore di Kvara e Kim davvero andrà alla Juve? O in Inghilterra? Quello che è certo è che quando una squadra arriva allo scudetto, e ancor più come ci è arrivato il Napoli, tutti gli attori acquistano un valore aggiunto da spendere legittimamente sul mercato della loro professione. Ricevono offerte. Diventano appetibili. Ma c’è un ma. Bisogna sempre fare i conti con la grande sirena ammaliatrice che governa il Napoli. Altro momento significativo è stato cogliere, nel pieno della sua apoteosi, un moto di sincera commozione in Spalletti. Un toscanaccio, straordinario lavoratore, maestro di calcio, ruvido e tutto d’un pezzo, che si difende dall’eccesso emotivo con un bellissima battuta. «Napoli è davvero la città dei miracoli se è riuscita a far vincere uno scudetto anche a me». In fondo la umanissima ammissione di quanto gli fosse mancato, ingiustamente, in carriera quel traguardo. Anche nel suo caso è incerta la sua permanenza qui da noi. Ma anche lui dovrà fare i conti con il canto seduttore, e magari, perché no?, ingannevole come nella storia della creatura mitologica metà donna e metà pesce, che già si propaga. Quindi aspettiamo a dare sentenze. Ancora, ho impresso lo sciogliersi di Kim in una danza festosa che nulla aveva del sembiante arcigno e concentratissimo del grande stopper che abbiamo visto in campo. A vederlo gioire sembrava impossibile ormai pensare a Kim senza Napoli ed al Napoli senza Kim. Anche a lui toccherà fare i conti con la mitica sirena. A proposito: secondo voi chi è questa sirena nel cui canto ed nelle cui moine giacciono i destini del Napoli?”.