A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Alessandro Giudice, analista finanziario Corriere dello Sport:
“Se c’è un colpevole, deve esserci un fatto e le motivazioni sono molto estensive, c’era un’enorme quantità di ricorsi tutti rigettati. La Juventus, comunque, potrà appellarsi al CONI, la Corte Federale non è l’ultimo grado di giudizio, ma non con i motivi di ricorso già bocciati. Pena afflittiva? Potrebbe ricevere più punti di quanti gliene sono già stati dati. Non è detto che devono essere per forza in meno, tutti parlano di questo -9, ma non è detto. L’unica bussola è quella di tenere presente il principio di afflittività che non deve venire meno. Tutto lascia presupporre che si arriverà ad una penalizzazione che terrà la Juventus fuori dalle Coppe Europee. C’è un articolo del codice di giustizia sportiva che dice che se la penalità non può essere applicata sulla stagione sportiva corrente, ricade su quella successiva.
Ci fu un caso del Genoa, quello sulle partite comprate, che fu promosso in Serie A e retrocesso in Serie C. Manovra stipendi e rischio Serie B? Non è prevista. Quando fu chiesto il deferimento ad aprile per la questione della manovra stipendi, lo fece per l’art.4 e non l’art.31 e molti si interrogarono sulla motivazione. Scudetto Napoli? Un po’ diverso rispetto ai precedenti. Anche il Napoli di Ferlaino cominciò a vincere a seguito di una certa organizzazione. Alla fine, però, era Maradona a fare la differenza e far sì che arrivasse lo scudetto.
Il resto è frutto di una programmazione ventennale. Gli utili e le perdite della gestione di De Laurentiis sono perfettamente pari, mettendo i bilanci in fila, il Napoli non ha mai avuto bisogno di aumenti di capitale perché si è sempre autosostentato: ha venduto quando era necessario, anche andando contro i tifosi, sempre nella logica di sostenere la macchina e farla crescere. L’estate scorsa è stata emblematica. Non è un caso che il Napoli quest’anno abbia vinto lo scudetto, né un regalo della Dea Bendata. La filosofia gestionale del Napoli è diversa, da un punto di vista finanziario è il benchmark del calcio italiano. Ci sono anche Milan, Atalanta, Fiorentina e ogni piazza va misurata con le sue ambizioni sportive. Player trading? Una filosofia giusta. Vendere Koulibaly a 29 anni che ha dato tutto e prendere un giocatore giovane è davvero importante”.