A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Jeda Neves, allenatore del Lecce U17 ed ex calciatore dei salentini:
Alla vigilia del match del Maradona aveva dichiarato che il Napoli non avrebbe festeggiato anzitempo il tricolore?
“Avendo giocato a calcio ero propenso a valutare diversi fattori. Anzitutto, pronosticare una sconfitta della Lazio era un calcolo proibitivo. Inoltre, vincere contro i granata non era certo impresa facile. La Salernitana, dall’arrivo di Sousa, è una squadra completamente diversa, e strappare i tre punti ai cugini sarebbe stato difficilissimo. Una squadra, quella salernitana, che ha raccolto il nono risultato utile consecutivo.
Festeggiare lo Scudetto nella giornata di domenica avrebbe richiesto una combinazione di troppi, e diversi, fattori. Tuttavia, non ci sono dubbi sul tricolore azzurro, al Napoli oramai manca pochissimo per coronare un sogno che sarà realtà tra pochi giorni. A tal proposito, credo che il popolo partenopeo faccia bene a festeggiare con anticipo questo trionfo. Soltanto una catastrofe impronosticabile potrebbe impedire agli uomini di Spalletti di raccogliere la gloria meritata”.
Si prospetta un grande futuro per Boulaye Dia?
“Credo che sia pronto per un grande club. Le prospettive sono rosee per un giocatore che potrà fare strada. Tuttavia, bisognerà attendere il riscontro con la realtà poiché nel calcio non c’è mai nulla di certo”
Ederson che, invece, non sembra riuscire ancora ad esprimersi al meglio all’Atalanta: cosa serve ad un calciatore per poter brillare anche in un top club?
“Il calcio è complicato, uno sport che non concede certezze. Ederson ha dovuto fare i conti con un naturale periodo di adattamento, sia con una nuova squadra che con le metodologie di un tecnico come Gasperini. E? una fase del tutto preventivabile. L’allenatore nerazzurro, però, saprà confermare le doti di valorizzazione dei suoi uomini che hanno sempre contraddistinto le sue gestioni. Sono sicuro che l’esterno potrà confermarsi a grandi livelli già nella prossima stagione”.
Quanto sta mancando Victor Osimhen in questo rush finale?
“Tanto… È un giocatore prezioso per le economie della squadra, capace di tenere impegnata una intera retroguardia e di aprire varchi importanti per tutta la squadra. Il nigeriano consente ai compagni di esprimersi al massimo. Un attaccante che sposta gli equilibri e che consente alla squadra di applicare il suo miglior calcio”.
Cosa ha condotto il Lecce ad affrontare i rischi di classifica odierni?
“Quelle che lottano per la salvezza sono squadre chiamate al dispendioso sacrificio atletico, squadre di corsa. Inoltre, il Verona ha saputo rialzarsi in maniera straordinaria, così come la Cremonese che, sotto la guida di Ballardini, sembra essere una squadra diversa. Al Lecce, forse, è venuta a mancare la spinta atletica decisiva. Una condizione non eccezionale che risente anche del contraccolpo psicologico della crisi di risultati. Quando si comincia a faticare a raccogliere risultati è difficile poterne uscire. Fattore da non sottovalutare è anche l’inesperienza di un campionato del tutto nuovo”.
Prestazione assolutamente positiva di Mazzocchi?
“Quando si affronta questo tipo di calciatori bisogna essere pronti soprattutto psicologicamente. Kvaratskhelia dovrà essere cosciente che, d’ora in poi, saranno queste le sfide ed i duelli che lo attenderanno. Sarebbe stato complicato per il calciatore azzurro riuscire a svincolarsi da doppi e triple marcature. È anche una questione di maturità per il georgiano. Limitare un giocatore come Kvara non è semplice, ma il granata ha saputo disputare una grande partita”.