Buona parte del merito di questo scudetto, vinto da un gruppo di ragazzi di talento e qualità, è di Cristiano Giuntoli, che è riuscito, pian piano, a scovare e portare in azzurro giocatori come Kvaratskhelia, Osimhen, Kim. Questo specchietto ha subito attirato sirene di altri club, uno su tutti la Juve, come sottolinea oggi il Corriere dello Sport. Cristiano Giuntoli è stata l’idea, la prima, che la Torino bianconera ha fatto sua, ha tenuto per sé, ha coltivato nelle riflessioni più varie e in un casting apparente, perché la scelta è apparsa istintiva e immediata: chi se non l’audace diesse del Napoli, il regista di cessioni autorevoli – via Insigne e Mertens, Koulibaly e Fabian e Ospina – e lo sceneggiatore del remake dello scudetto che da trentatré anni va in scena in tutto il Mondo con attori protagonisti scovati nelle accademie meno fascinose – un georgiano, un coreano, e divenute star. La Juve ha sistemato virtualmente Giuntoli nei propri uffici, aspetta di capire quali siano i margini per strapparlo a De Laurentiis, perché c’è un contratto da un milione e quattrocentomila euro che scadrà soltanto nel 2024 e, ora che le frizioni di gennaio del 2021 sono state sistemate nel sottoscala, non sarà poi semplice stracciare quell’accordo in anticipo. Ma la strada è stata tracciata e il percorso andrà seguito ascoltando le indicazioni del Tom Tom.