Non è stato espulso ma nemmeno ammonito il calciatore della Juventus Gatti dopo il colpo dato al viso a Kvaratskhelia durante Juve-Napoli. Anche i commenti più autorevoli hanno condannato il gesto come da espulsione, eppure nè Fabbri, il direttore di gara, nè l’addetto al VAR, Aureliano, hanno preso una qual si voglia decisione sanzionatoria nei confronti del bianconero. Ma, come sottolinea oggi il Corriere dello Sport, più che il gesto, è da condannare l’espressione del viso di Gatti, che mostra tutta la volontà di fare male. Gatti da dietro assesta un pugno (con la parte interna della mano) a Kvaratskhelia, colpendolo prima sulla spalla destra e poi sul volto (il colpo così arriva meno violento). Ma è la faccia del difensore della Juve che spiega esattamente cosa è avvenuto: lo fa in maniera volontaria, violenta, l’espressione di ira nasconde la volontà di colpire l’avversario. Per questo Aureliano doveva attivare l’ingegno e richiamare Fabbri al monitor. E invece s’arrampicheranno sul solito palazzo a specchi…