Criptovalute e calcio italiano, un binomio sempre più solido

Il mondo delle criptovalute è in costante espansione. A discapito di quello che si pensa, si tratta di un settore sicuro e profittevole. Ciò nonostante, in Italia le scommesse Bitcoin sono ancora poco diffuse e conosciute. È anche per questo motivo che, sempre più società di criptovalute e blockchain, stipulano contratti di partnership e sponsorizzazione con le principali squadre di calcio nazionale. Lo abbiamo visto anche nel recente mondiale in Qatar, dove ogni squadra nazionale aveva la moneta virtuale, o fan token, per acquistare prodotti di merchandising e fare scommesse. Il fan token non è altro che una criptomoneta riconosciuta per quel determinato evento o manifestazione. La Juventus anche ha saputo utilizzare questo tipo di “rapporto economico” con i suoi supporter, invogliandoli a partecipare attivamente alle questioni societarie, a comprare biglietti per eventi e merchandising attraverso la piattaforma Socios.com.
È notizia recente il termine della collaborazione tra l’Inter e DigitalBits, società che si è resa protagonista in negativo dal punto di vista della sponsorizzazione della squadra milanese. Pare che non abbia versato buona parte dell’accordo stipulato con la società, costringendo l’Inter prima a cercare un’alternativa, e poi a chiudere definitivamente i rapporti di collaborazione. Ma quella con l’Inter è stato un caso particolare. La stessa DigitalBits è anche sponsor della Roma, e con la squadra della capitale non ha mai avuto alcun tipo di problema economico, tant’è vero che il logo aziendale campeggia ancora sulle maglie dei giallorossi.
Oltre a Roma e Inter, anche altre squadre del nostro campionato si sono affidate alle sponsorizzazioni di società legate al mondo crypto. La Lazio con Binance, società fondata nel 2017 che gestisce una piattaforma di scambio di criptovalute; il Milan con BitMex, exchange di prodotti derivati sulle criptovalute di proprietà della HDR Global Trading Limited; la Juventus con Bitget, altra piattaforma di trading per prodotti crypto; e molte altre ancora.
Il futuro sembra sia sempre più legato al mondo digitale. Presto, secondo gli esperti di settore, si acquisteranno e venderanno giocatori utilizzando Bitcoin e simili. Anche gli stipendi verranno pagati con monete virtuali e sarà del tutto normale acquistare anche biglietti dello stadio o per lo streaming televisivo utilizzando le monete virtuali.
Il fatto che si stia andando in quella direzione è un chiaro segno dei tempi che avanzano, e anche i detrattori più restii ad accettare questo cambiamento si ritroveranno a doverlo accettare perché l’unico esistente e globalmente riconosciuto. Già alcuni Stati hanno adottato la moneta virtuale come moneta di scambio riconosciuta a livello nazionale, come l’Uruguay con l’e-pesos o il Venezuela con il Petro.
Tornando nel settore calcistico, ha fatto notizia il Rimini calcio, ad esempio, che ha permesso agli investitori di comprare azioni societarie pagando in criptovalute. E ancora Lionel Messi, che con il Paris Saint-Germain ha stipulato un accordo ibrido con il quale percepirà lo stipendio in parte in euro e in parte in criptomonete. Oppure Luis Suarez, che ha annunciato la sua collezione di NFT (Non
Fungible Token, ovvero gettone non copiabile).
Chiudiamo con una nota a margine obbligatoria, sottolineando come le criptomonete e i token, in quando non sottoposte a un controllo centralizzato, sono molto volubili. Coloro che un anno fa avevano acquistato dei fan token del Napoli oggi si ritroveranno ad avere un profitto di oltre l’80%, ​ma la stessa cosa potrebbe valere al contrario per le altre società che non stanno raccogliendo quanto seminato sul campo.
Ancor più rispetto alle classiche criptomonete, quelle calcistiche subiscono l’andamento della squadra e dei fan. Società storiche e più blasonate risentono meno di queste oscillazioni (vedi la Juventus, l’Inter e il Milan), ma le altre sono sempre in balia del momento. E nel calcio, lo sappiamo, ogni stagione è a sé.
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