Parolo: “Centrocampo rossonero decisivo, Kvara si è assunto la responsabilità di cambiare la partita”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Parolo, cronista Dazn ed ex calciatore della Lazio. Di seguito, un estratto: 
Il fattore emotivo ha inciso nella sfida del Maradona? È stata una partita dove il Milan ha potuto rispettare l’idea di partita che aveva alla vigilia. Difendere bassi, negare la profondità ad Osimhen, i raddoppi costanti ed un blocco basso hanno aiutato i rossoneri nel conquistare la qualificazione. Il Napoli non si è fatto dispiacere per gioco e costruzione, avendo anche risentito di quelle che erano le assenze, tra le diffide dell’andata e l’infortunio di Politano. Agli azzurri, infatti, sono mancate anche le alternative. Inoltre, le gare si vincono a centrocampo, ed in tal senso i centrocampisti rossoneri sono stati decisivi. Ciò che è stato determinante è stato il controllo del Milan delle due partite. Spalletti, difatti, non è mai riuscito a sottrarre Lobotka dal blocco di Bennacer e Krunic”
Il Milan era, per caratteristiche, l’avversario peggiore per il Napoli? “Tutte le squadre d’alta classifica hanno la possibilità di giocare per ottenere un risultato contro gli azzurri. Il Napoli sta facendo una stagione straordinaria, ma tutti i punti persi dagli uomini di Spalletti sono riconducibili proprio a scontri diretti con le big del campionato. Sono sfide in cui, spesso, a fare la differenza sono i dettagli e gli episodi”
Napoli che non riesce più a giovare del tiro da fuori in questa stagione? Non è una questione di sviluppo del gioco, ma più che altro di individualità. Il Napoli non gode più di tiratori come Insigne e Fabian Ruiz. Non mancano giocatori capaci nel tiro da fuori, ma nella sfida con il Milan va considerata anche la bravura dei rossoneri nel bloccare questa soluzione”
Principale pregio e difetto di Stefano Pioli? Pioli ha limato tutti i difetti nel recente percorso di crescita. Forse, l’unico che posso menzionare è che, quando si concentra molto in una partita decisiva, non riesce a trasmettere alla squadra le motivazioni necessarie per pensare gara dopo gara. Ciò che mi ha sempre affascinato del tecnico rossonero è l’analisi e lo studio che dedica all’avversario. Riesce sempre a trovare le contromisure più adeguate, come dimostrato nelle occasioni del gol contro il Napoli. Le giocate in contropiede di Leao non sono casuali, sono infatti studiate per sfruttare i punti deboli degli azzurri. Ritengo che ci sia un errore anche dei difensori azzurri, sarebbe stato fondamentale scappare, e costringere Leao andare a sinistra”
Cosa si aspetta dalla sfida tra Napoli e Juventus? “Il Napoli dovrà reagire. Non sarà facile, l’eliminazione avrà infatti lasciato scorie, ma è l’occasione giusta per riprendersi da quanto accaduto. Per la Juventus molto dipenderà dalle evoluzioni di questa settimana. Mi aspetto una prova d’orgoglio della Juve, soprattutto per vendicare la debacle dell’andata, anche se molte energie nervose verranno spese nella gara di questa sera”
Nel confronto Kvara-Leao, il georgiano è davvero uscito così ridimensionato? “Non è assolutamente uscito ridimensionato. Se il georgiano riesce a realizzare in gol la serpentina del secondo tempo viene giù lo stadio. Kvaratskhelia ha sempre dovuto affrontare doppie e triple marcature, era solo contro tutti. Il portoghese, invece, ha sempre potuto giocare a campo aperto. Kvara si è assunto la responsabilità di dover cambiare la partita, riuscendo a disimpegnarsi in giocate straordinarie. Se le avesse concretizzate, oggi parleremmo di altro”
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