Una scorta per Aurelio De Laurentiis, parla il Prefetto

Alla vigilia di Napoli-Verona, a quattro dalla partita di ritorno di Champions con il Milan, e a chissà quante ore-minuti-secondi che separano la città e i tifosi all’esplosione di gioia per il terzo scudetto, le notizie sono due: salta il “tavolo della pace” in prefettura con gli ultrà, e al presidente Aurelio De Laurentiis viene garantita la scorta. All’indomani del vertice al Viminale nel quale si è discusso dell’ordine pubblico in vista della grande festa scudetto, la complessità della situazione è ben chiara al prefetto del capoluogo campano, Claudio Palomba.
Prefetto, a che punto siamo?
«Il tavolo con i tifosi in Prefettura previsto per oggi non ci sarà. Per adesso la linea di contatto con loro, emersa giovedì a Roma in sede di Comitato nazionale per la sicurezza, viene garantita dalla Questura, da un lato, e dalla Società Calcio Napoli dall’altro. Il dialogo continuerà anche oggi. Ho sentito il presidente De Laurentiis, mi ha confermato che anche loro stanno avendo contatti».
Quando sapremo che risultato hanno dato le intermediazioni della Digos e della Società Calcio Napoli?
«L’interlocuzione si concluderà entro la giornata di oggi».
A proposito di De Laurentiis, avete preso decisioni relative alla sua sicurezza personale? Gira insistentemente la voce che sia sotto scorta.
«Ragioni di riservatezza mi impediscono di entrare nel merito di questa domanda. Posso solo dire che, in via precauzionale, si è deciso di rafforzare le misure di sicurezza personale del presidente».
Ma secondo lei alla vigilia della notizia che tutti i tifosi azzurri aspettano quale dovrebbe essere la parola d’ordine?
«Che sia una festa e che le regole vengano rispettate».
Sono sicuramente ore delicate e convulse per voi.
«Stiamo facendo uno sforzo immane, e da Roma abbiamo il massimo supporto. Questo momento lo aspettiamo da 33 anni, e abbiamo approntato un piano capace di fronteggiare la situazione, tenendo conto di trovarci di fronte all’incognita legata alla gestione della festa spontanea, quella che ci sarà nel momento in cui arriverà la certezza matematica della classifica».
Ricapitolando: la festa ufficiale è prevista per il quattro giugno. Come farete a predisporre un’organizzazione complessa rispetto a una data che invece ancora non c’è, quella della sicurezza matematica?
«Le forze dell’ordine e il Comune di Napoli stanno predisponendo innanzitutto i piani della viabilità. Lunedì avremo un nuovo Comitato per l’ordine pubblico in Prefettura, e stiamo definendo dove posizionare i varchi di accesso ai luoghi della festa. Le ordinanze saranno emesse ad horas. Per il resto, confermo che nella data del quattro di giugno saranno una decina al massimo le piazze interessate dalle celebrazioni».
Dal ministero dell’Interno è arrivata la rassicurazione in merito al rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine. Di quante unità parliamo?
«Al momento numeri non ne possiamo dare. Ma le faccio un esempio: per ogni 50 varchi – faccio un numero esemplificativo – avremo bisogno di un presidio di almeno sei uomini. Al netto del dispiegamento di forze nel resto della città e della provincia. Anche l’Esercito, con i militari di Strade Sicure».
Avete valutato anche l’ipotesi malaugurata che in quel delirio di folla si possano infiltrare delinquenti comuni e persino soggetti legati alla criminalità organizzata? Nel 2020 dopo la vittoria della Coppa Italia a Forcella entrarono in azione i killer per uccidere un pregiudicato 32enne…
«È una condizione che abbiamo preso in considerazione. Monitoriamo anche questa situazione».
Per chiudere, passiamo agli altri fronti caldi. A cominciare da Mergellina e dalla Ferrovia. Funzionano i dispositivi di sicurezza dopo che è stata rinforzata la presenza delle forze dell’ordine?
«Funziona e anche i controlli si stanno dimostrando efficaci. Stiamo lavorando per estendere questo modello anche ad altre zone della movida in vista dell’estate, a cominciare dall’area di Bagnoli».

Fonte: Il Mattino

Aurelio De LaurentiisCalciNapoli
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