Ordine: “I calciatori italiani, specie quelli del Napoli, sono abituati con gli arbitri italiani. In Europa si cambia registro”

Franco Ordine, giornalista, ha parlato nel suo editoriale su MilanNews.it

Sono stati di parola: è stata un’altra partita. Il Napoli ha comandato il gioco, il Milan ha arpionato il risultato. Ed è la prima volta, nei tre anni di Pioli, che è riuscito a vincere a San Siro. Risultato minimo, d’accordo ma un successo, il secondo consecutivo in pochi giorni d’aprile, che documenta la maturità del gruppo di Stefano Pioli, il recuperato spirito

collettivo e anche la solidità dell’impianto difensivo che può sempre contare, quando c’è bisogno, delle mani d’oro di Mike Maignan. Ecco il primo appunto della notte di Champions. Hanno finalmente capito, tifosi, critici, addetti ai lavori e tifosi, il peso dell’assenza lunghissima del portiere francese. Si può spiegare così anche parzialmente il ritardo accumulato nei mesi passati dal Milan in classifica. E lo dico perché anche quelli del Napoli possono e devono maledire la sorte che ha tolto loro, nello snodo decisivo della stagione europea, prima Osimhen e poi Simeone costringendo Spalletti a schierare Elmas centravanti prima di dare spazio a Raspadori non apparso tra l’altro al meglio della condizione. 

Abituati come sono con gli arbitri italiani i calciatori italiani (in particolare quelli del Napoli) devono cambiare registro con i fischietti europei. Per il ritorno non credo che sarà facile uscire vivi dalla serata napoletana. Credo che servirà ancora una volta lo spirito del Milan da scudetto dei mesi migliori del 2022. Ma attenti a non chiudersi soltanto come è successo in alcuni risvolti a San Siro”.

 

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