Lo ha detto chiaramente nel post gara Milan-Napoli, dopo la sconfitta coi rossoneri nella gara di andata dei quarti di finale di Champions League, Spalletti non concepisce lo strappo fra i tifosi e la società proprio in momento storico come questo, e per il ritorno vuole tutti uniti, come sottolinea oggi il Corriere dello Sport. “Per non sentirsi ancora e di nuovo su Scherzi a Parte, per non ritrovarsi immalinconito da certe scene surreali, per giocarsela almeno alla pari – un San Siro per il Milan, un Maradona per lui – nell’istante in cui bisogna guardare avanti e utilizzare persino le “marcature preventive”, Luciano Spalletti fa quello che pochi altri si sarebbero concessi, prende il coraggio e lo lancia (quasi) brutalmente nel silenzio assordante di quella sera, domenica 2 aprile, che non potrà riproporsi martredì 18 aprile. «Stiamo vincendo il campionato dopo 33 anni, giocavamo una partita fondamentale e vedere un tutti contro tutti è stata una cosa che non riuscirò mai a capire e che mi porterò sempre dentro. Ma se al ritorno dei quarti succede la stessa cosa prendo e vado a casa, lascio la panchina». Le parole non le porta via il vento, stavolta, e semmai sono come pietre scagliate in quell’atmosfera greve dalla quale il Napoli è stato costretto a sfuggire mestamente”.