Lobotka: “Quel “sarà una stagione difficile” è diventata la nostra libertà”

Stanislav Lobotka, regista del Napoli, ha rilasciato un’intervista all’ Associated Press in vista della gara di Champions contro il Milan. Le sue dichiarazioni attraverso il Napolista:

«Vogliamo giocare in avanti per conquistare la metà campo avversaria per segnare e per dimostrare che vogliamo vincere la partita. E non importa contro chi giochiamo»

In Italia, scrive l’Associated Press  l’idea di calcio di Spalletti  è decisamente innovativa e funziona. Ma cosa è cambiato da quando aveva Gattuso come allenatore? «La cosa più importante è la fiducia, quando senti che l’allenatore si fida di te. Quando qualcosa va storto, Spalletti ti aiuta sempre a ritrovare la fiducia. Così posso mostrare la mia qualità»

Lobotka e Spalletti

Lobotka ha aggiunto che poiché Spalletti indossa scarpe da calcio a volte sembra che “voglia entrare per aiutarci”.

Dopo le partenze di molti veterani del Napoli, come Mertens, Koulibaly e Insigne, secondo Lobotka la squadra si è ritrovata a giocare con maggiore serenità: «Tutti hanno detto che sarebbe stata una stagione difficile. E questo per noi è stata come la libertà. Potevamo rilassarci perché non avevamo nulla da perdere e potevamo fare quello che volevamo»

Lobotka ha ammesso che non conosceva affatto Kavara prima di vederlo in squadra: «Non ero solo io, ma molte persone, perché penso che non molte persone vedano il campionato russo o il georgiano. Ora penso che sia una delle tre, quattro migliori ali del mondo. Quando gli dai lo spazio per giocare uno contro uno non hai la possibilità di prenderlo»

Su Osimhen Lobotka ha detto: «Anche se siamo pressati possiamo semplicemente calciare una palla lunga e Osimhen la prende. Per me, è tra i primi quattro tipici n. 9 al mondo con Benzema, Haaland e  Lewandowski»

Sul tifo speciale che c’è a Napoli «È qualcosa di speciale. Amano davvero il calcio in città. Morirò in campo solo per far felici questi fan»

Lobotka ha recentemente esteso il suo contratto con il Napoli fino al 2026-27, ma non si fa illusioni sul tenere insieme l’intera squadra. «Ad essere onesti, sarà difficile perché ci sono molti giocatori e ci sono alcune squadre per cui tutti sognano di giocare. Sappiamo che contano molto i soldi. Quindi se qualcuno viene e dice: “OK, per Osimhen 120 milioni” è difficile dire no»
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