Di Lorenzo, capitano dentro e fuori dal campo: “Ecco cosa serve per battere il Milan”

C’è la doppia firma di Giovanni Di Lorenzo in uno storico successo del Napoli. Perché per la prima volta nella sua storia, gli azzurri hanno vinto sette trasferte di fila nello stesso campionato di serie A. E la doppia firma di Di Lorenzo arriva una per tempo. Nel primo ci mette la testa sulla pennellata di Kim e porta gli azzurri in vantaggio, nel secondo ci mette il piedone e va ad anticipare l’attaccante del Lecce che solo soletto avrebbe avuto l’opportunità per infilare per la seconda volta Meret. «Ma questo non so se è il gol scudetto», dice con la sua solita grande umiltà il capitano del Napoli al termine della gara del Via del Mare di Lecce.
Non è falsa modestia, perché Di Lorenzo è uno a cui piace far parlare i fatti. In estate Luciano Spalletti gli ha consegnato la fascia di capitano e lui ha ringraziato quadruplicando gli sforzi quotidiani. Sì, perché il terzino del Napoli non è solo fuoriclasse in campo, ma anche fuori. Il capitano lo fa sempre: tutti i giorni. D’altra parte Spalletti ha confessato che dopo il pesante ko interno contro il Milan della settimana scorsa, è stato proprio Di Lorenzo a prendere la parola nello spogliatoio per dare seguito a quanto già detto alla squadra dall’allenatore. «
Ho voluto continuare sul solco delle parole del mister», ha poi spiegato sempre ieri Di Lorenzo. «Ho spiegato che quella contro il Milan è stata una partita che non cambia nulla rispetto a quello che abbiamo fatto. Una partita e non ci deve distogliere assolutamente dall’obiettivo. E contro il Lecce lo abbiamo dimostrato». Insomma, anche grazie al suo gol e alla sua prestazione perfetta, il Napoli ha ripreso la corsa accelerando alla sua maniera e rendendo ancora più profondo il solco dalle inseguitrici. Oggi si gioca Lazio-Juventus e probabilmente dall’Olimpico emergerà il nome della vera anti-Napoli per la lotta scudetto, ammesso che ci siano ancora margini per poter assistere a una rimonta che avrebbe del clamoroso.

 

IL CAPITANO
Ma Di Lorenzo non pensa a chi sta alle spalle, bensì guarda avanti. Ecco perché l’unica partita contro il Milan che c’è nella testa non è quella del Maradona della scorsa settimana, ma quella del Meazza che si giocherà mercoledì sera, e varrà anche per i quarti di finale di andata della Champions League. «Dovremo affrontarla con serenità», aggiunge il capitano del Napoli. «Continuando a fare quello che ci ha portato a essere primi in classifica con merito: quindi spensierati ed con il nostro solito entusiasmo». Eccola la ricetta di Di Lorenzo, che anche dopo la sofferta vittoria di Lecce ha una parola per tutti i suoi compagni. «

 

Il gol lo dedico alla squadra perché siamo un grande gruppo. Ecco: la nostra forza è il gruppo. Sapevamo sarebbe stata una partita difficile contro una squadra ben allenata e per questo si tratta di tre punti importanti che ci servono nel percorso verso il nostro sogno che continua. Nel Napoli tutti sono importante e lo abbiamo dimostrato quest’anno: anche chi non parte dall’inizio o chi rimane in panchina lotta e soffre per tutta la partita».
Lo hanno dimostrato anche ieri, quando sono schizzati immediatamente al fischio finale di Manganiello. Non tanto per festeggiare la vittoria, ma per protestare per l’interruzione visto che Politano era lanciato in campo aperto con il pallone tra i piedi per calare il tris. «Siamo contenti di questa vittoria che era importante per ripartire dopo il ko col Milan», ha spiegato Alex Meret. «Sapevamo che il Lecce ci avrebbe messo in difficoltà. Ma tutti noi stiamo facendo un grande campionato e c’è sempre il compagno che aiuta l’altro».
Anche per Meret, però, la pratica Milan si apre solo a partire da oggi. «Adesso iniziamo a pensare alla sfida di mercoledì perché sappiamo che non sarà facile e non vogliamo commettere gli errori fatti domenica scorsa in campionato. È vero che il Milan è la squadra che ci ha messo più in difficoltà in questa stagione se guardiamo le gare di andata e ritorno. Ma in questa doppia sfida proveremo a invertire la tendenza». 

 

Fonte: Il Mattino 

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