Antonio Corbo, nel suo editoriale per Repubblica, analizza la questione ultras Napoli ponendosi diverse domande interessanti:
“C’è tanto da capire, come la mancata solidarietà del sistema calcio al Napoli. L’ordine di pochi capi ultrà agli altri spettatori (con caro biglietto pagato) di girare le spalle al campo è stato inedito sciopero del tifo. Il primo, logico, debole rifiuto ha determinato la rissa. Tutto chiaro fin qua.
Ma che c’è alla base? È il primo nodo fra tante ipotesi. Una reazione al divieto di entrare allo stadio con tamburi e bandiere, una protesta contro presidente e questore per il filtro stretto agli ingressi per i napoletani, troppo largo per i tifosi di Lazio e Milan, il miraggio di allungare le mani sul business dei biglietti e delle trasferte, il bagarinaggio negato e l’affare dei parcheggi abusivi, altre concessioni sottobanco e sconti negati, al contrario di quanto ottengono altre tifoserie organizzate? Se è certo almeno uno di questi motivi, si raffigura un reato”.