A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Luiso, allenatore della Primavera della Juve Stabia, e ha parlato dei match di Champions tra Millan e Napoli.
Ecco le sue dichiarazioni:
Giudizio sul suo percorso con la Primavera della Juve Stabia?
“Abbiamo raggiunto i play-off del Campionato Primavera. Una bella soddisfazione, soprattutto per i ragazzi. Ce la siamo giocata fino all’ultimo minuto, ed abbiamo raggiunto con merito questo risultato. Ho lavorato con tanti ragazzi del 2005, ed abbiamo disputato una gara difficile contro giovani del 2004. E’ stato fatto qualcosa di bello. La mia priorità è sempre quella di dotare i ragazzi della giusta mentalità. Un lavoro difficile ma appassionante”.
Non ritiene che sarebbe stato meglio lasciare Pafundi all’Under 21?
“Ho sentito l’intervista di Mancini, in cui ha dichiarato che avrebbe convocato prima lui e poi tutti gli altri. Dico la verità, stimo il c.t. azzurro, ma ritengo sarebbe stato più opportuno concedergli uno step con l’Under 21. Non escludo abbia ritenuto utile un allenamento con la squadra maggiore. Sinceramente, mi piacerebbe vederlo giocare, anche se serve cautela nei giudizi, essendo Pafundi soltanto un ragazzo del 2006”.
Cosa pensa di Sousa che ha detto di avere uno dei miglior attacchi del campionato con la Salernitana?
“Oggi mi volete mettere contro i miei colleghi (ride n.d.r). Se lui la vede così va bene, ma il campionato lo guardiamo tutti… Mi pare un giudizio un po’ eccessivo. Va tuttavia riconosciuto l’atteggiamento propositivo dei granata, e tutto il lavoro che il nuovo tecnico sta garantendo”.
Insidie della gara contro il Lecce?
“Il lavoro di Baroni a Benevento e Frosinone, mi è sempre piaciuto. Il tecnico ha fatto bene sinora anche a Lecce, nonostante un momento di difficoltà. Il Lecce, dunque, riuscirà sicuramente a salvarsi. Domani sarà una partita difficile per i salentini. Gli azzurri vengono da una brutta sconfitta e dovranno reagire, ma troveranno un avversario che saprà ben contendere il risultato”
Quanto ha inciso l’assenza di Osimhen?
“E’ un giocatore importante. Abbiamo ammirato quanto sia fondamentale per la squadra, e la sua mancanza avrà pesato sicuramente nelle economie di gioco. Tuttavia, va riconosciuto anche il merito del Milan, che ha saputo ritrovarsi nella gara di domenica dopo una lunga crisi. I rossoneri sono la squadra che, in trasferta, ha vinto più di tutte in Europa. Non c’è, dunque, da sorprendersi del successo di domenica. Da domani, però, gli azzurri potranno dimostrare di saper ovviare anche all’assenza del nigeriano”.
Che Milan dovremo aspettarci nella doppia sfida europea?
“Il Milan è tornato la squadra che davvero conoscevamo. Leao non credo possa giocare sotto punta, ma necessita di essere schierato accanto la linea. Bennacer è tornato ai grandi livelli, così come Diaz. Se il Milan non si perderà nuovamente, potrà vincerle tutte fino al termine della stagione”.
Come si spiega, allora, la crisi invernale dei rossoneri?
“Credo vada considerata anche la questione fisica. Il Milan sembrava lungo, e senza distanze. La squadra di Pioli, negli ultimi anni, non ha mai sbagliato nulla perché ha sempre dato tutto atleticamente. Il Milan, infatti, tranne alcuni elementi, ritengo sia una squadra normale, e per questo necessita di dare sempre il massimo per raggiungere i propri obiettivi”
Che partita si aspetta, dunque, in Champions?
“Sono due squadre che, sul piano del gioco, si somigliano, nonostante qualche differenza nel modulo. Prevedo una partita tattica, in cui gli azzurri dovranno accettare un Milan propositivo nella gara di San Siro. I partenopei, in tal senso, potrebbero recare non pochi pericoli in ripartenza”.