L’indagine della Procura è su eventuali pressioni, non solo sugli scontri

Nel giro di pochi anni sono stati completamente tagliati fuori. Nessun rapporto con i calciatori, nessun accesso a Castelvolturno, nessun privilegio in merito a biglietti ed esclusive. Nessuno li ha considerati sulle decisioni da prendere in merito alla probabilissima festa scudetto…

Sono questi, in sostanza, i motivi dell’ odio di alcuni tifosi verso il presidente De Laurentiis. Il tutto è stato poi acuito dal regolamento d’uso vigente allo Stadio (nazionale, dettato dal Viminale) e si è arrivati allo scempio di domenica sera, per il quale sono già scattate alcune manette. Ma l’indagine è a più ampio raggio, come sottolinea La Repubblica: “Sui rapporti fra gli ultras e le forze dell’ordine hanno influito negativamente sia i gravi incidenti avvenuti, a gennaio, su un autogrill dell’Autosole, all’altezza di Badia al Pino, dove si scontrarono tifosi del Napoli e della Roma, sia gli scontri con supporter tedeschi del 15 gennaio in piazza del Gesù, alla vigilia della partita di Champions tra il Napoli e l’Eintracht. In tre mesi, sono stati ben 89 i divieti di accesso alle manifestazioni sportive notificati dalla questura, 41 dei quali in occasione di partite disputate al Maradona. Ma le indagini del pool coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Amato vogliono chiarire se ci sia anche qualcuno intenzionato ad esercitare pressioni sulla società per approfittare delle opportunità generate dallo straordinario campionato disputato dalla squadra guidata da Luciano Spalletti, compresa l’eventuale festa in caso di successo finale”.

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