Vuole esserci, questo è fuori discussione. E ciò fa filtrare un certo ottimismo in vista della Champions. Quindi, speranza unita a prudenza. C’è un’ edema nelle fibre e quindi siamo proprio al limite. Il limite temporale del 12 aprile. Ieri, Victor Osimhen è apparso di buon’umore. Ha rilasciato una intervista al Tg5 ed ha ribadito che «l’infortunio non è nulla di grave ed è giusto che mi prenda 12 giorni per recuperare al meglio. Ma ci sarò in Champions». Ha poi parlato di altro, compreso il razzismo e dello scudetto (che, al contrario di Spalletti, Osi considera cosa fatta). «La gente di Napoli? Travolgente. Non ho mai avuto tanto amore e non vedo l’ora di festeggiare allo stadio e per le strade lo scudetto. Tutti siamo felici perché stiamo realizzando il nostro sogno: quando abbiamo iniziato la stagione in pochi credevano in noi. Siamo vicini all’obiettivo e non vediamo l’ora che il sogno diventi realtà». E sulla discriminazione razziale: «Non credo sia qualcosa che si possa fermare ma cercherò di usare ogni mezzo a mia disposizione per sconfiggerlo. Non è bello essere preso di mira per il colore della tua pelle o per l’aspetto della tua faccia e del corpo. I genitori devono parlare con i propri figli e fargli capire che è sbagliato. Ho la mia compagna bianca come tanti amici sono bianchi e io li amo tutti». Battere il razzismo sarebbe un altro scudetto da mettere sul petto.
Fonte: Il Mattino