Tempo scaduto. Domani, dopo due diverse proroghe (40 e 20 giorni), suonerà il gong. E al rintocco della campana tutto quello che sta dentro il fascicolo chiamato “manovre stipendi e manovra agenti” si trasformerà in un avviso di conclusione delle indagini firmato dal
procuratore federale Giuseppe Chiné. Le intenzioni sono chiare: non sembra esserci altra strada possibile per la Juve che tornare a difendersi di nuovo in tribunale, dopo una battaglia (non ancora conclusa) sulle plusvalenze e una partita appena cominciata davanti al Gup per i risvolti penali dell’inchiesta Prisma. Le partnership considerate “opache” con le altre società – le procure di 6 diverse città (Bologna, Genova, Cagliari, Bergamo, Udine e Modena per il Sassuolo) hanno richiesto a quella di Torino gli atti per competenza territoriale – rimarrebbero fuori dal secondo deferimento e dal successivo processo; secondo quanto filtra, Chiné non dovrebbe includere queste carte nella conclusione delle indagini poiché le indagini parallele delle varie procure della Repubblica sono ancora in corso e da lì potrebbero emergere elementi nuovi, più avanti. E così sarebbero tre i processi a carico della Juve: il plusvalenze-bis (udienza al Collegio di Garanzia il 19 aprile, terzo grado), il “manovre stipendi e agenti” (indagini da chiudere entro domani, daranno vita a un processo di primo grado) e, appunto, le “partnership sospette con le società”. Questo, in sostanza, il frutto delle 14 mila pagine dell’inchiesta Prisma.
STIPENDI e agenti. Gli accordi del club con i calciatori relativi alle stagioni 2019-20 e 2020-21 sono il cuore del nuovo provvedimento. In epoca Covid la Juve avrebbe risparmiato oltre 90 milioni di euro tramite delle carte private mai depositate – secondo l’accusa – facendo
AFFLITTIVA. La sentenza e l’eventuale sanzione arriverebbero quindi a campionato in corso. Un dettaglio non trascurabile, perché in gergo si parla di pena “afflittiva”. Per capire questo termine valga un esempio sui generis: se sul banco degli imputati ci fosse il Napoli e per
Fonte: CdS