L’ex Baiano: “Quando la Juve ha vinto gli scudetti non c’era questo Napoli”

Francesco Baiano, ex attaccante del Napoli e allenatore, è intervenuto a Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre condotto da Gianluca Gifuni. 

«Il primo tempo della partita della Nazionale di ieri sera non è stato bello; il secondo tempo è stato dominato dagli azzurri e forse meritavamo di pareggiare. Non sono molto d’accordo con le dichiarazioni di De Laurentiis, il quale ha detto che con regole diverse il Napoli avrebbe vinto lo scudetto anche prima. È vero che la Juventus ha vinto 8-9 scudetti ma non c’era questo Napoli. Gli azzurri negli anni scorsi sono andati molto vicino allo scudetto ma nel momento cruciale si sono sciolti come neve al sole. Quindi ci vedrei più un demerito del Napoli. Quest’anno che stanno facendo cose straordinarie, nessuno riesce a tenere il passo degli azzurri. Credo che quest’anno il Napoli è la squadra più forte sotto tutti gli aspetti, come spettacolo, gol; sta dominando questo campionato e credo anche che non stia giocando sul velluto, come molti dicono. E la sua superiorità il Napoli la sta dimostrando anche in Champions.L’annuncio del presidente, in merito alla permanenza di Spalletti sulla panchina, è importante perché lui è il condottiero che guida i calciatori. Perciò mi sembra doveroso il nuovo contratto a Spalletti. Credo che la gestione di una stagione valga il 20-30%: da allenatore dico che se il tecnico più bravo del mondo guida una squadra non blasonata e non da alta classifica e vince, allora la percentuale è del 70-80%. Ma io non la penso così perché gli allenatori devono determinare ma poi in campo vanno i calciatori. Rispetto allo scorso anno per Spalletti è cambiato lo spogliatoio. Quest’anno sono andati via i giocatori che avevano lo spogliatoio in mano. I nuovi che sono arrivati hanno una testa diversa perché dovevano dimostrare tutti di essere all’altezza di quelli andati via. Il gioco è più o meno sulla falsariga dello scorso anno. I due esterni offensivi che rientrano sulla linea mediana, in modo che in fase di non possesso fanno i centrocampisti. Altra cosa importante è che un Napoli partito così bene ha un cammino in discesa perché ti aiuta ancora di più a credere a ciò che stai facendo. Credo che il giocatore che mi somigliava di più, e io assomigliavo a lui, è Ciro Mertens. Fuoriclasse assoluto. Anche Raspadori ha più o meno le mie caratteristiche»

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