Per “OPTA” Index F60, nella squadra ideale ci sono 6/11 azzurri

Seduto in panchina, o magari nascosto tra le nuvole, un allenatore, si chiama algoritmo, memorizza tutto ciò che succede in questo stravagante universo in cui undici uomini corrono dietro a un pallone: e sistemando un po’ di cose, materiale che sfugge alle umane comprensioni, alla fine della radiografia generale, la formazione sembra bella è fatta. Per selezionare il calcio 3.0, dove l’occhio arriva e però la memoria rischia di franare, c’è un database che adagia qualsiasi frammento d’una partita, prova a manipolarlo a modo suo, dunque togliendogli l’emozione d’un colpo di tacco apparentemente inutile o teoricamente ininfluente, e lo riduce a statistica tout court: e persino in questo macro-universo, un po’ freddo e magari anche arido, nel quale il talento sfila via, il Napoli viene descritta come la razza padrona di un anno che si sviluppa in gigantesche sfumature d’azzurro. L’Index F60 Opta è quell’indice statistico che raccoglie i parametri individuali e pure di squadra d’un giocatore, ci aggiunge – come in un menù per ristoranti stellati – i dati riferiti ai ruoli e ci aggiunge l’incidenza nelle prestazioni nell’andamento del match; poi si siede, si serve, perché qui si fa tutto da soli, e cliccando sul telecomando del televisore a schermo piatto della propria anima, valuta i singoli in base a ciò che gli è stato raccontato dai sensori per il rendimento fornito e per ciò ch’è servito in quell’incontro. Fonte: CdS

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