Lui è stato loro “acerrimo nemico”, ma usciti dagli spogliatoi ne vedranno la statua. Quella statua e lo stadio che porta il suo nome e ricorderanno quella partita, seppure gli inglesi in campo tra due giorni, non erano neppure nati quando nacque il putiferio che non è solo calcistico. «Non è stato un imbroglio» spiegò “la mano de dios” «ma è intelligenza: qualcosa a cui noi sudamericani siamo più abituati rispetto a voi europei». Truffa o fosforo, da quel momento tra D10s e gli inglesi non c’è mai stata pace. Gli inglesi ce l’hanno talmente sullo stomaco, che quando dovettero scegliere tra i 50 gol più belli della storia del calcio, l’altra rete di quella partita neppure la misero all’ultimo posto. Ovvio che abbiano già giocato a Napoli, ma è la prima volta nello stadio con il “suo” nome.
Fonte: Il Mattino