Niente cera nelle orecchie. Victor Osimhen è come Ulisse. Lui il canto delle sirene vuole ascoltarlo. C’è solo da capire se il Napoli lo legherà all’albero della nave timonata da Luciano Spalletti, oppure se lo lascerà andare via. La tentazione è quella inglese, ovvero quella Premier League che rappresenta il grande Eden del calcio moderno. Sarebbe da sciocchi anche solo pensare che il capocannoniere della serie A, l’attaccante che sta guidando il Napoli alla conquista dello scudetto e chissà a cos’altro in Champions non possa essere finito sull’agenda dei più importanti club del mondo. A dirla tutta il nome di Osimhen era sul taccuino dei dirigenti del Manchester United già da un pezzo. Lo corteggiano, lo fanno sentire importante e adesso sarebbero davvero pronti a mettere sul tavolo del Napoli quella che Don Vito Corleone (magistralmente interpretato da Marlon Brando) avrebbe definito «un’offerta che non si può rifiutare». 150 milioni di euro, non di meno. Altrimenti De Laurentiis e Giuntoli non si accomoderebbero nemmeno su una sedia per iniziare a parlare. Perché il bomber azzurro è un valore per oggi, ma soprattutto per domani. E allora se qualcuno è realmente intenzionato a portarlo via da Napoli dovrà presentarsi a Castel Volturno con una montagna di soldi. E non solo perché poi servirà trovare un sostituto all’altezza, ma anche perché un diamante come Osimhen lo devi pagare a peso d’oro: non un centesimo in meno. Il patron azzurro, poi, avrebbe anche intenzione di trattenerlo. Questo perché le casse del Napoli – a differenza di quelle di molte altre big europee – sono floride e vivono un periodo di benessere. Insomma, la necessità di vendere proprio non c’è. E allora si potrebbe anche iniziare a parlare di rinnovo, anche se in questo momento nella testa di tutti – calciatori e dirigenti – c’è solo una cosa e si chiama scudetto. Ovviamente c’è di mezzo anche la questione legata alla Champions che in caso di vittoria finale potrebbe far ulteriormente cambiare le carte in tavola. Di sicuro il Napoli non ha alcuna intenzione di vendere, figuriamoci di svendere. Si tratta di un verbo che dalle parti di Castel Volturno non è mai stato preso in considerazione. Osimhen è patrimonio della squadra e della società e come tale andrà gestito. E allora ben venga l’interesse da parte delle ricchissime proprietà dei club inglesi, ma ora come ora Osimhen non si tocca. Poi chissà. Perché il futuro (soprattutto nel calciomercato folle degli ultimi anni) è giustamente avvolto nel mistero. Tante e troppe sono le variabili capaci di stravolgere i piani di un giocatore e di una squadra. Non più di un mese fa è stato proprio l’attaccante nigeriano a chiarire che la Premier League potrebbe essere uno dei suoi obiettivi professionali e che Napoli potrebbe diventare solo una tappa all’interno di un percorso. «So che la gente considera la Premier League il campionato più importante al mondo. Mi sto godendo il momento in Italia e spero che questo processo di crescita mi possa portare un giorno a giocare proprio in Inghilterra», ha detto il bomber durante la cerimonia di premiazione alla Stampa Internazionale a Roma a inizio marzo. Parole che lasciano aperto molto più di un piccolo oblò alle offerte che possono arrivare dalla Premier. Osimhen non nasconde la sua ambizione, quel desiderio di diventare sempre più grande e che per certi versi vuol dire anche guadagnare sempre più soldi. Perché la Premier non è solo il campionato più bello del mondo, ma anche il più ricco. Essere considerato uno dei primi cinque attaccanti al mondo fa rima anche con il diventare uno dei più pagati al mondo. Solo in quel caso, allora, il Napoli – che ha una politica sugli ingaggi molto chiara – potrebbe fare un passo indietro e lasciarlo libero di andare, togliendogli quelle cime che lo legano all’albero della nave. Invogliato dalle sirene tentatrici che in lingua inglese lo tentano. Che la destinazione possa essere Manchester? Chissà. Quelli dello United sono storicamente definiti «Red Devils», diavoli appunto: i tentatori per antonomasia. Fonte: Il Mattino