Numeri, record, date…troppi calcoli da fare, mentre sarebbe il caso solo di fermarsi e guardare il Napoli e, se si ama il calcio, godere di una squadra che, dopo mesi, ancora lascia tutti a bocca aperta. I numeri, quelli belli, sono quelli che il Napoli offre in campo. Lo afferma anche la Gazzetta dello Sport:
“Non ha più tanto senso tenere il conto dei punti di vantaggio o ipotizzare la giornata in cui lo scudetto sarà matematico: meglio concentrarsi sulla grande bellezza di questo Napoli e dei suoi interpreti. Ieri Victor Osimhen era una furia: due gol di testa, ennesima dimostrazione che in cielo ha pochi rivali, e la voglia di rincorrere ogni pallone perché questa è l’essenza del gioco, recuperare la palla e portarla rapidamente verso la porta avversaria per segnare. E il Napoli non si stufa mai di farlo”.
L’apoteosi di una squadra che ha innescato il pilota automatico senza sbagliare la rotta e tutta nel terzo gol: “Nel terzo gol c’è tutto: la protezione di Anguissa, la completezza di Di Lorenzo, il genio di Kvara, l’inserimento di Olivera e lo strapotere di Osimhen. Il nigeriano è immarcabile e serve le carte per il poker con una volata in campo aperto, un duello rusticano con Schuurs e un tocco intelligente per Kvara che assiste Ndombele davanti a Milinkovic”.